
Si tratta del peggior dato dall’inizio della ripresa post-pandemica, sotto le attese
Cresce, ma meno delle attese, l’occupazione nel settore privato Usa. Secondo il rapporto mensile redatto da Automatic Data Processing, l’agenzia che si occupa di preparare le buste paga, a maggio sono stati creati 128.000 posti di lavoro rispetto ai 202 mila di aprile, mentre le previsioni erano per la creazione di 299.000 unità.
Nonostante l’aumento si tratta del peggior dato dall’inizio della ripresa post-pandemica. A provocare il rallentamento nelle assunzioni sono stati i timori per un rallentamento dell’economia, tra un’inflazione ai massimi da 40 anni, la guerra in Ucraina e i nuovi lockdown imposti in Cina a causa del Covid-19.
Il settore più in difficoltà, quello dell’ospitalità e dell’intrattenimento, ha fatto segnare solo una crescita di 17.000 posti di lavoro, nonostante l’inizio della stagione turistica. Nel complesso l’industria dei servizi ha guadagnato 104.000 posti di lavoro. Nella produzione dei beni si registrano 24.000 unità in più.
Secondo Adp le aziende di piccole dimensioni (con meno di 50 dipendenti) hanno perso 91.000 occupati; quelle di medie dimensioni (con 50-499 dipendenti) hanno aggiunto 97.000 posti di lavoro e quelle grandi 122.000.