
L’inflazione a maggio registra un aumento dello 0,8% su base mensile e del 6,8% su base annua
Accelera ancora l’inflazione a maggio in Italia e raggiunge livelli che non si vedevano dal 1990. In particolare secondo l’Istat l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,8% su base mensile e del 6,8% su base annua dal +6% del mese precedente. La stima preliminare era +6,9%.
A fare da traino sono soprattutto i Beni energetici, la cui crescita passa a livello tendenziale da +39,5% di aprile a +42,6%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,6%), degli Alimentari lavorati (+1,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,2%) e degli Alimentari non lavorati (+1,1%).
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera a maggio da +2,4% a +3,2% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,9% a +3,6%.