
Dalla ricerca The Happiness Report emerge che la maggior parte dei consumatori preferisce i brand che sfruttano lo humor nella comunicazione, ma molte aziende sono ancora restìe
Il segreto per fidelizzare i consumatori, si sa, è farli sorridere ma le aziende sembrano essere titubanti all’idea di sfruttare l’umorismo nel rapporto con i clienti. È quanto emerge da The Happiness Report, uno studio di Oracle (CX) e Gretchen Rubin, autrice di libri e podcast sull’auto-realizzazione e la felicità.
La ricerca ha coinvolto più di 12 mila consumatori e responsabili aziendali in 14 Paesi, Italia compresa, e ha riscontrato che le persone premiano i brand che usano bene l’umorismo, promuovendone i prodotti e servizi.
Secondo lo studio, il 92% degli italiani (l’88% a livello globale) sta cercando nuove esperienze che facciano ridere e sorridere. 9 persone su 10 (il 91% in Italia, 89% in tutto il mondo) ha ammesso di cercare gratificazione nello shopping online.
Non sorprende, quindi, che il 95% in Italia abbia dichiarato di preferire nettamente i marchi “ironici”. Nonostante questo, le aziende italiane coinvolte hanno dichiarato che solo il 17% della pubblicità offline e il 13% di quella online usano l’umorismo per raccontare i loro prodotti.
Il 79% dei consumatori e delle consumatrici italiane ha affermato che comprerebbe nuovamente i prodotti di una determinata azienda se questa fosse “divertente”, addirittura il 56% sarebbe pronto a spendere di più.
Tuttavia, alcune aziende sono ancora restìe nel voler utilizzare lo humor, soprattutto a causa della mancata disponibilità di dati e strumenti per misurare “il successo” dell’umorismo. Il 32% dei brand ha ammesso che si sentirebbe più a suo agio se avesse a disposizione tecnologie come l’intelligenza artificiale.