Gli alti livelli di inflazione, dei tassi di interesse e i timori di una recessione incombente hanno portato una sfilza di società tecnologiche ad annunciare di voler rallentare le assunzioni o addirittura di tagliare il personale
Anche Google vuole rallentare il ritmo delle assunzioni e lo farà per il resto dell’anno, sospendendole intanto per due settimane. In un’email inviata ai dipendenti Prabhakar Raghavan, vicepresidente senior di Google, ha dichiarato che la pausa non avrà ripercussioni sulle offerte già estese ai candidati, ma che la società non ne farà di nuove finché la pausa non sarà terminata. «Utilizzeremo questo tempo per rivedere le nostre esigenze di organico e allinearci su una nuova serie di richieste di personale prioritarie per i prossimi tre mesi», ha dichiarato Raghavan.
L’azienda aveva aggiunto 10 mila dipendenti solo nel secondo trimestre del 2022, mentre Alphabet a marzo scorso ha dichiarato un organico di 163.906 dipendenti, con un aumento di oltre 20 mila dipendenti rispetto all’anno precedente.
Ma ora gli alti livelli di inflazione, dei tassi di interesse e i timori di una recessione incombente hanno portato una sfilza di società tecnologiche ad annunciare di voler rallentare le assunzioni o addirittura di tagliare il personale.
Google infatti non è l’unica. Netflix e Coinbase hanno annuciato di recente licenziamenti, mentre GoPuff, una startup di consegne ultrarapide, ha notificato agli investitori che prevede di tagliare il 10% della sua forza lavoro globale e chiudere dozzine di magazzini negli Stati Uniti. Microsoft poi ha anche confermato all’inizio di questa settimana che taglierà un piccolo numero di posti di lavoro, anche se prevede di continuare ad assumere.