
Mytaxi è finita nel mirino dell’Antitrust per la commissione non dichiarata sulla app Free Now. 60 giorno per eliminare il sovrapprezzo
L’Antitrust multa per 400 mila euro Mytaxi per pratica commerciale scorretta. Il motivo è il pagamento di una commissione di 80 centesimi, chiamata “Clean air fee” per ogni corsa pagata attraverso la sua app Free Now; commissione che invece non viene applicata quando si paga il taxi senza usare la app. Si tratta di una sorta di contributo ambientale per compensare le emissioni dei taxi, che però viene comunicato all’utente solo poco prima di pagare la sua corsa. Adesso il vecchio nome è sparito, sostituito dalla dicitura “costo di intermediazione”.
Secondo l’Autorità garante le comunicazioni di Mytaxi, controllata da una joint venture tra Daimler e Bmw, sono “caratterizzate dalla scarsa chiarezza delle indicazioni riguardanti le ipotesi in cui venga addebitato o meno il costo denominato dapprima ‘Clean Air Fee’ e successivamente ‘Costo del servizio di intermediazione’”. In sostanza, “l’impostazione relativa alla procedura di pagamento comporta che un consumatore che non abbia dimestichezza con l’utilizzo dell’App Free Now e il quale non sia ben avveduto del fatto che il costo di € 0,80 può essere evitato solo selezionando il pagamento diretto al tassista, non ha modo di rendersene conto al momento della scelta”.
Non solo: “la mancanza di una espressa informativa al consumatore sulla possibilità di evitare il pagamento di un sovrapprezzo connesso alla scelta di pagare con l’App Free Now, comporta l’omissione di informazioni rilevanti per prendere una decisione consapevole di natura commerciale e risulta pertanto idonea ad indurre in errore i consumatori nella propria scelta economica al momento della selezione della modalità di pagamento fra l’opzione di pagamento tramite App, cui è associato l’addebito del costo aggiuntivo e quella direttamente al tassista, che non comporta, invece, tale addebito”.
A segnalare all’Autorità garante della concorrenza e del mercato la pratica considerata scorretta sono stati l’associazione Altroconsumo e il sindacato USB (Unione Sindacale di Base).
Oltre alla sanzione amministrativa l’Antitrust ha diffidato Mytaxi ad eliminare il sovraprezzo entro 60 giorni.
Intanto è arrivata la replica da parte dell’app Free Now. «Alla luce dell’indagine da parte dell’AGCOM, ci teniamo a precisare che FREE NOW ha fin da subito collaborato con l’Autorità al fine di garantire la massima chiarezza nel rispetto di tutti i propri utenti – si legge in una nota. – La trasparenza e il costante impegno sui temi della sostenibilità sono ben noti a quei 56 milioni di clienti che ogni giorno ci scelgono decidendo di utilizzare la nostra app in 16 mercati in tutto il mondo. Se da una parte continueremo a lavorare consapevolmente a fianco delle istituzioni e autorità di riferimento, dall’altra tuteleremo i nostri interessi per chiedere l’annullamento del provvedimento presso le sedi competenti. Siamo infine rammaricati su come la notizia sia stata diffusa, in modo strumentale e con numerose inesattezze e incongruenze».