La fotografia scattata da NielsenIQ vede crescere i prezzi della spesa del 7,3% e il fatturato della grande distribuzione. Gli italiani scelgono il discount e i marchi del distributore. Corsa all’olio di semi
A giugno continua a crescere il fatturato della grande distribuzione organizzata in Italia: il settore ha toccato gli 11,8 miliardi di euro di giro d’affari con un andamento positivo dell’8% rispetto alla performance dell’anno precedente (+5,2% a parità di rete rispetto allo stesso periodo del 2021).
E’ quanto emerge dall’analisi di NielsenIQ su “Lo stato del largo consumo in Italia” con cui mensilmente scatta la foto dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane nella Gdo.
L’inflazione teorica nel largo consumo confezionato, vale a dire il settore di mercato che comprende tutti i beni di consumo primario e i prodotti confezionati dall’industria, a giugno si attesta intorno al +7,9%, ma le variazioni della scelta di prodotti nel carrello e di preferenza di canale di acquisto riducono l’impatto dello 0,6% portando le variazioni reali dei prezzi al 7,3%. Dato in netta risalita rispetto a maggio, quando si registrava un +5,4%.
Per attenuare gli effetti dell’inflazione gli italiani prediligono i discount e la marca del distributore come confermano i dati NielsenIQ: anche per il mese di giugno, infatti, cresce rispetto allo stesso periodo del 2021 il fatturato dei discount (+10,5%), seguiti da supermercati (+8,9%) e specialisti casa&persona (+7,6%).
Il consumo di prodotti a marchio del distributore, invece, raggiunge a giugno il 21,2% del largo consumo confezionato nel perimetro iper, super e liberi servizi (ovvero i supermercati di metratura minore) e si attesta al 29,8% sul totale Italia inclusi i discount mantenendo stabile la crescita della domanda di prodotti a marca del distributore.
Come nel mese di maggio, prosegue a giugno il calo della percentuale delle vendite in promozione (totale Italia) rispetto allo stesso periodo del 2021 (22,9%, -2,5 pp).
Ma cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa? Per quanto riguarda i consumi, complessivamente i dati di NielsenIQ evidenziano un aumento del fresco (+8%), del largo consumo confezionato (+8,7%) mentre il comparto No Food segna un +0,5%. Il fresco è in crescita nella maggior parte dei canali distributivi, con libero servizio (+4,1%) e discount (+9,7%) che registrano rispettivamente le tendenze peggiori e migliori.
Le categorie più dinamiche sono state macelleria e polleria (+10,2%) e pane, pasticceria e Pasta (+16,1%), mentre cala la pescheria (-6,9%).
«L’inflazione ha impattato sui beni del largo consumo con gradualità ma mese su mese i dati stanno galoppando e la spesa delle famiglie è sempre più cara. I risparmi accumulati da una fascia di italiani durante il lockdown sostengono ancora gli acquisti e la possibilità di concedersi alcune libertà e momenti di svago. L’allarme potrebbe scattare in autunno quando l’inasprirsi della condizione economica del nostro Paese potrebbe impattare sul portafoglio degli italiani – commenta Luca De Nard, ad di NielsenIQ Italia -. Le misure annunciate dal governo contro il caro energia e l’inflazione alimentare, grazie al decreto ‘Aiuti bis’, evidenziano la previsione, confermata anche dai nostri dati, di un futuro di sofferenza finanziaria per le famiglie italiane che necessita di essere tutelato».
Per quanto riguarda i soli prodotti confezionati, l’andamento analizzato da NielsenIQ a valore nel mese di giugno è cresciuto del +8,8% (+1,4% a volume). Tra le aree di prodotto la crescita nel mese di giugno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stata significativa nei prodotti per animali domestici e fresco, rispettivamente NielsenIQ li posiziona a +14,2% e +11,8%. A livello di prodotto guidano la classifica dei Top10 di NielsenIQ il dessert fresco, l’olio di semi di girasole e la carne.