
Per Harris l’investimento in Credit Suisse non è stato positivo, perlomeno dal profilo finanziario: la performance del 2022 è da dimenticare (-40%)
La società di investimento americana Harris Associates raddoppia la sua quota in Credit Suisse e rafforza notevolmente la sua posizione di principale azionista della banca.
Stando a quanto indicato ieri sera dalla SEC, l’autorità americana di vigilanza dei mercati finanziari, l’azienda con sede a Chicago detiene una partecipazione del 10,1%. In precedenza (dal novembre 2013) aveva il controllo del 5,17% di Credit Suisse. Harris (10,1%) è il principale azionista di Credit Suisse, davanti al fondo sovrano qatariota Qatar Investment Authority (5,026%) e alla società d’investimento americana (la più grande al mondo) Blackrock (5,06%).
Per Harris l’investimento in Credit Suisse non è stato positivo, perlomeno dal profilo finanziario: nel novembre 2013 l’azione della banca valeva infatti circa 22 franchi, mentre oggi viene scambiata a poco più di 5 franchi. La performance del 2022 è da dimenticare: -40%.
Come noto Credit Suisse si trova da tempo in difficoltà, dopo una serie di disavventure e perdite miliardarie. A fine luglio la banca ha annunciato un avvicendamento ai vertici – da inizio agosto nuovo ceo è Ulrich Körner, finora responsabile del comparto Asset Management, in sostituzione di Thomas Gottstein – e un’ulteriore ristrutturazione delle sue attività. Obiettivo è ridurre la base dei costi con risparmi compresi fra 1,0 e 1,5 miliardi.