Con un tasso di disoccupazione dell’8,1% secondo i più recenti dati Istat e un 42,6% di mamme tra i 25 e i 54 anni non occupate, l’Italia ha ancora molta strada da fare per arrivare alla parità di genere
Il divario retributivo tra uomini e donne è uno dei temi di discussione sul tavolo quando si parla di uguaglianza e finanza. Ma i fattori da considerare quando si analizza questo tipo di situazione sono diversi, incluso il costo della vita per un individuo rispetto al proprio stipendio.
In particolare, Blacktower ha analizzato 29 paesi in tutta Europa per scoprire dove le donne sono più e meno colpite da questo gap, analizzando appunto anche il costo della vita.
In cima alla classifica dei migliori Paesi europei c’è la Romania, con un divario retributivo del 2,4% e un costo della vita per una persona al mese stimato in circa 473,96 euro. In seconda posizione la Polonia che ha un divario retributivo di genere del 4,5% e un costo della vita di 516,41 euro. Terza posizione per la Slovenia che ha un divario inferiore rispetto alla Polonia (3,1%) ma un costo della vita mensile maggiore a quota 654,88 euro.
Dallo studio di Blacktower emerge inoltre che ci sono anche altri paesi in cui il divario è significativamente inferiore, ma il costo della vita più elevato significa che si aggiudicano i posti più bassi nella classifica. Ad esempio, in Lussemburgo il gap è quasi inesistente allo 0,7%, ma il costo della vita raggiunge un 966 euro, il che posiziona il Paese al 15esimo posto.
L’Italia si colloca al sesto posto della classifica. In particolare, La differenza di salario è il sesto più basso in generale al 4,2% (davanti a Francia, Spagna e Germania, tra gli altri), ma un costo della vita meno accessibile a 755,38 euro al mese.
Tuttavia, spiegano gli esperti, con un tasso di disoccupazione dell’8,1% secondo i più recenti dati Istat e un 42,6% di mamme tra i 25 e i 54 anni non occupate, l’Italia dimostra di avere ancora molta strada da fare per arrivare alla parità di genere.