
Gli aiuti sono subordinati all’impegno delle società beneficiarie che dovranno implementare misure come sistemi di gestione dell’energia o coprire almeno il 30% dei consumi con fonti rinnovabili
La Commissione europea ha approvato uno schema di aiuti della Germania per 27,5 miliardi di euro per compensare parzialmente le società energivore dei costi di emissione indiretti in base all’Ets, il sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue. Compenserà parte dei maggiori costi tra il 2021 e il 2030, fino a un massimo del 75% degli oneri indiretti di emissione.
Le società beneficiarie dovranno però implementare misure come sistemi di gestione dell’energia o coprire almeno il 30% dei consumi con fonti rinnovabili. Per il 2023 dovranno poi fare ulteriori investimenti in modo che almeno il 50% dell’ammontare di aiuti ricevuti implementi misure di gestione dell’energia o ridurre l’emissione di carbonio dei processi.
La Commissione europea ha analogamente autorizzato uno schema di aiuti dei Paesi Bassi per 865 milioni e della Finlandia per 687 milioni rivolto sempre alle società ad alta intensità energetica e a supporto dei maggiori costi indiretti di emissione, in entrambi i casi tra il 2021 e il 2025.
Sempre oggi nell’ambito delle eccezioni previste per gli aiuti di stato, ha annunciato anche il via libera ad aiuti per 125 milioni alle società dell’Estonia, nell’ambito invece della crisi legata all’invasione russa in Ucraina.
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