
L’allarme lanciato dal presidente Gozzi: “I nostri competitor hanno costi dell’energia cinque o sei volte inferiori ai nostri, con un conseguente problema di asimmetria competitiva”
«Ci prepariamo a un inverno difficile. A questo livello di prezzi dell’energia nel nostro settore rischiamo uno stop generalizzato. Perchè produrre con questi costi significa perdere centinaia di euro a tonnellata prodotta. In questo momento, per via delle ferie estive, ci siamo fermati ma moltissimi stanno valutando di non ripartire». Lo dichiara all’ANSA il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi.
«L’Italia è il secondo sistema industriale europeo. Visto che altri Paesi hanno agito autonomamente, introducendo un tetto al prezzo del gas per difendere sistemi industriali molto meno importanti del nostro, non è immaginabile abbandonare a sé stesso il sistema italiano, condannandolo alla perdita di competitività e agli effetti sociali che una situazione del genere comporta», afferma Gozzi.
«L’industria non può farcela da sola. Bisogna fare interventi per gli energivori come fatto in altri Paesi, quali Spagna, Portogallo e Francia, altrimenti la conseguenza è che le industrie si fermino – osserva, sottolineando come al momento ci sia – un problema intraeuropeo con nostri competitor come Spagna e Francia che hanno costi dell’energia cinque o sei volte inferiori ai nostri, con un conseguente problema di asimmetria competitiva».
LEGGI ANCHE Ue: 27 miliardi e mezzo alla Germania per imprese energivore