Francesco Mutti, ad del gruppo omonimo, tra i big nel settore della trasformazione del pomodoro, traccia un primo bilancio della campagna 2022 per l”oro rosso’, uno dei simboli del made in Italy
«In Italia siamo ancora a metà campagna nella raccolta e trasformazione del pomodoro. E’ stata finora una campagna infinitamente difficile, con la siccità che ha avuto un impatto importante. E non ci saranno certamente le produzioni del 2021, stimiamo un -15/-17%. Un calo in parte derivante dalla siccità, in parte dall’incremento dei costi in agricoltura, da una maggiore difficoltà, e anche dalla volontà di non fare un anno importante come era stato il 2021».
Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Francesco Mutti, ad del gruppo omonimo, tra i big nel settore della trasformazione del pomodoro, traccia un primo bilancio della campagna 2022 per l”oro rosso’, uno dei simboli del made in Italy.
E Mutti in questi anni ha fatto segnare numeri importanti. «In questo momento siamo un’azienda -continua Mutti- con un fatturato stimato per il 2022 di 550 milioni di euro netti, con una vendita per oltre il 50% all’estero, in particolare nei paesi europei. E siamo leader di mercato in Europa come marca con una quota a valore che si attesta al 15%, veniamo da otre 20 anni di crescita media a doppia cifra con la trasformazione di oltre 600mila tonnellate di materia prima».
Risultati che quest’anno si sono scontrati con una siccità che per Mutti deve spingere a guardare al futuro pensando a delle contromisure. «Dovremmo riflettere -spiega- in modo molto radicale e radicato su quello che sarà la nostra politica idrica dei prossimi anni. Dobbiamo assolutamente iniziare a pensare non solo in una logica di presente ma anche per il futuro. Pensare, quindi, a politiche per produrre pomodoro con meno acqua ma anche a una politica corretta di invasi. Di micro-invasi e di medi invasi e quindi la costruzione di progetti affinché l’acqua che continua a cadere sia più trattenuta», conclude.
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