
L’Italia, come tutti sanno tra le più esposte al flusso di gas dalla Russia, finora è la seconda con interventi per circa 50 miliardi. Prima di noi la Germania, con 60. Diversa la situazione in Spagna
La corsa dei prezzi del gas impegna i governi europei, da un lato, a lavorare a piani di risparmio energetico in vista dell’inverno con l’incognita di possibili tagli ulteriori da parte russa sulle forniture, dall’altro ad intervenire per ridurre il carico degli extra costi su famiglie e imprese.
Secondo un’analisi del think tank Bruegel, l’Italia, come tutti sanno tra le più esposte al flusso di gas dalla Russia, finora è la seconda per valore assoluto degli interventi, circa 50 miliardi. Prima di noi la Germania, con 60.
Parallelamente, come detto, si continua a lavorare a piani di risparmio. La Francia, ad esempio, unificherà le regole che vietano la pubblicità luminosa tra l’una e le sei del mattino e introdurrà a livello nazionale il divieto di lasciare aperte le porte delle attività commerciali riscaldate o climatizzate. Il provvedimento non dovrebbe riguardare però stazioni ed aeroporti.
Monumenti storici spenti di sera e una temperatura che non superi i 19 gradi negli edifici pubblici e negli uffici durante la giornata: questa la stretta varata dal consiglio di gabinetto di Olaf Scholz, in Germania, mentre non si esclude la possibilità di arrivare al razionamento delle docce, in caso – ovviamente – di una grave interruzione dell’approvvigionamento.
Non lo ha escluso il senatore Jens Kerstan: in caso di «una grave carenza di gas, l’acqua calda potrebbe essere resa disponibile solo in determinate ore del giorno».
Intanto, è notizia ormai nota che il gas in Germania costerà più caro. «Un passo difficile ma necessario». Con queste parole il ministro tedesco dell’Economia, Robert Habeck ha commentato l’introduzione di una tassa sul gas che andrà a gravare sulle tasche dei consumatori tedeschi e anche delle imprese.
Diversa la situazione in Spagna, dove, è notizia di oggi, il prezzo medio dell’elettricità per i clienti a tariffa regolamentata collegati al mercato all’ingrosso aumenterà oggi del 10,7%, rispetto a ieri, a 423,36 euro per megawattora (MWh), secondo i dati provvisori dell’operatore del mercato iberico dell’energia (Omie) raccolti da Europa Press. Un livello vicino a quello record registrato martedì e mercoledì scorso quando il prezzo dell’elettricità è salito a 436,25 euro/MWh.
In assenza del meccanismo introdotto dal governo spagnolo per limitare il prezzo del gas per la produzione di elettricità, il prezzo dell’elettricità in Spagna sarebbe in media di circa 510,37 euro/MWh, ovvero circa 87 euro/MWh in più.
Il ‘meccanismo iberico’, entrato in vigore il 15 giugno, limita il prezzo del gas per la produzione di energia elettrica a una media di 48,8 euro per MWh su un periodo di dodici mesi, coprendo così il prossimo inverno, periodo in cui i prezzi dell’energia sono più costosi. Il governo stima che l'”eccezione iberica” ??abbia significato un risparmio di 1.383 milioni di euro per i consumatori spagnoli nei primi due mesi dall’entrata in vigore delle misura.
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