
Oggi salpate altre quattro navi cariche di grano dai porti della regione di Odessa
Nel corso di un colloquio con il presidente Zelensky, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha confermato che il prossimo 25 ottobre Berlino ospiterà una Conferenza internazionale sulla ricostruzione in Ucraina. I due hanno discusso nuovamente di assistenza militare e ricostruzione.
Nel frattempo si discute sul ruolo dell’Onu nell’ambito di un conflitto che non sembra voler cedere il passo. «Uno dei modi per creare una zona di sicurezza nella centrale è di collocarvi un contingente di peacekeeper e ritirare le truppe russe». Così il responsabile dell’Agenzia nucleare ucraina Petro Kotyn apre alla possibilità che l’Onu dispieghi i propri Caschi Blu presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Proprio al Consiglio di Sicurezza dell’Onu il viceambasciatore ucraino Khrystyna Hayovyshyn ha nuovamente riferito della deportazione con la forza di migliaia di cittadini ucraini, spediti in “regioni isolate e depresse della Siberia e dell’estremo oriente” russo.
Secondo quanto ha riferito Hayovyshyn finora sarebbero stati deportati 2,5 milioni di ucraini, compresi 38mila bambini. Una circostanza confermata ieri anche dall’ambasciatrice Usa all’Onu Linda Thomas-Greenfield.
La rappresentante di Kiev ha descritto e denunciato lo schema di “filtrazione” applicato da Mosca , raccontando che gli ucraini vengono dapprima terrorizzati con il pretesto di una caccia alle persone pericolose da parte delle autorità russe; dopodiché vengono costrette a spostarsi in Russia o nei territori controllati e, in alcuni casi, vengono uccisi e torturati.
I dissidenti rispetto allo schema russo e gli affiliati al Governo o ai media di Kiev spesso scompaiono. I bambini, prosegue ancora l’ambasciatrice, vengono “strappati dalle braccia dei genitori“.
Intanto, continuano a salpare le navi ucraine carico di grano in partenza da Odessa. Oggi altre quattro navi hanno lasciato la regione; finora in totale dall’Ucraina sono partiti 96 porta-container per un totale di 2,3 milioni di tonnellate di grano, diretti in 19 Paesi.