
Con Wall Street a picco, Milano ha chiuso in calo dell’1,36%, Parigi dell’1,39%, Francoforte dell’1,61%. Il dollaro ha recuperato sull’euro
Il dato dell’inflazione Usa peggiore delle stime ha affondato i listini europei che, nella prima parte della seduta, avevano proseguito la fase rialzista innescata la scorsa settimana dopo la maxi-stretta della Bce.
Con Wall Street a picco, Milano ha chiuso in calo dell’1,36%, Parigi dell’1,39%, Francoforte dell’1,61%.
L’aumento inatteso dell’inflazione ad agosto mantiene la pressione sulla Fed per un inasprimento aggressivo della politica monetaria, in vista del prossimo meeting del 21 settembre.
L’euro chiude in calo sul dollaro poco sopra la parità. Il biglietto verde è balzato sulla divisa europea e lo yen, dopo che i dati sull’inflazione statunitense di agosto hanno registrato un inaspettato aumento a livello mensile, rafforzando le attese di una stretta aggressiva della Fed. La moneta unica è scesa dell’1,14% rispetto al biglietto verde a 1,0007 dollari, dopo aver toccato un massimo di quasi un mese a 1,0198 dollari nella sessione precedente. Il dollaro avanza a 144,32 yen.
Chiusura in calo per lo spread BTp/Bund che, in un contesto di generale debolezza per i titoli di Stato della Zona euro, guadagnato terreno rispetto ai bond tedeschi colpiti dalle vendite dopo il dato sull’inflazione Usa. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si è attestato a 226 punti, in aumento di 4 centesimi rispetto al closing della vigilia. In aumento, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark, indicato in chiusura al 3,98% dal 3,94% della chiusura di ieri, dopo essere affacciato sulla soglia del 4 per cento.
Il prezzo del gas vira in rialzo al Ttf di Amstredam e torna sopra la soglia dei 200 euro a megawattora. In particolare, il contratto future con scadenza ottobre sale del 6,04% a 202,1 euro.
Dopo i dati sull’inflazione Usa il petrolio inerte la rotta e passa in negativo. Il calo inferiore del previsto dei prezzi al consumo Usa ha azzerato i rialzi della mattinata e ora i prezzi dei benchmark petroliferi di riferimento viaggiano con cali compresi tra il mezzo e il punto percentuale. Il Wti viene scambiato a 86,87 dollari al barile, -1,03%. Il Brent a 93,39, in flessione dello 0,63%.
A Piazza Affari, tra i titoli principali, maglia nera agli industriali: Prysmian -3,35%, StM -3,33%, Intepump -2,99%. In controtendenza Fineco (+0,36%), Mediobanca (+0,1%) e Tim (+0,05%), che prosegue il recupero dopo essere scesa la scorsa settimana ai minimi storici, sulle attese per le prossime mosse volte alla valorizzazione di una quota di minoranza di Tim Enterprise.