
Il Comune potrebbe posticipare di una settimana l’accensione dei riscaldamenti di case e uffici
Il Comune di Udine sta vagliando alcune misure per far fronte al caro energia. Tra queste posticipare di una settimana l’accensione dei riscaldamenti di case e uffici, a cominciare dalle sedi della pubblica amministrazione, rispetto alla data suggerita dal governo, 22 ottobre, e anticipare di 30 minuti lo spegnimento al mattino dell’illuminazione pubblica. Lo scorso marzo in città sono stati già spenti 1.300 punti luce nelle zone meno abitate.
Il sindaco Pietro Fontanini ha riferito di un aumento di oltre 5,5 milioni su base annua.
«Abbiamo anche accorpato alcuni servizi nelle circoscrizioni – ha dichiarato Fontanini – gli uffici passeranno da cinque a tre giorni di apertura. Stiamo valutando la chiusura anticipata dei musei, l’abbassamento della temperatura degli impianti sportivi: il palasport Carnera, il Bocciodromo, il palasport Benedetti, per ridurre i consumi, Tutte le misure che prendiamo sono di buon senso e mirate a favorire anche nei cittadini comportamenti corretti e previdenti».
Il vicesindaco Loris Michelini ha precisato che il Comune, con una circolare interna, ha suggerito l’abbassamento a 19 gradi delle temperature negli uffici comunali.
«Abbiamo anche invitato il personale a utilizzare una serie di accorgimenti pro risparmio e non mezzi di riscaldamento aggiuntivi, come stufe elettriche o ad aria. Per le temperature all’interno delle scuole – ha affermato Michelini- un tema molto delicato, ci confronteremo prima con la Regione e con il Ministero. Per le piscine comunali abbiamo per ora valutato di non procedere a chiusure, mentre altre misure sono allo studi, come gli spegnimenti dell’illuminazione di alcuni monumenti, di giardini pubblici chiusi di notte, e abbiamo già deciso di ridurre le luminarie natalizie, suggerendo ai privati di fare lo stesso».