
Il presidente di Confindustria, ospite su Rtl 102.5, prende in considerazione anche lo scostamento di bilancio, “se l’Europa non fa l’Europa”
«C’è urgenza di avere un Governo perché abbiamo l’emergenza del caro-bollette che sta colpendo imprese e famiglie». Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi lo ribadisce su Rtl 102.5.
Serve un Governo per aprire un «confronto al più presto perché l’emergenza che dobbiamo affrontare non ci consente di perdere tempo. Se si guarda alle bollette che stanno arrivando in questi giorni è la famosa stangata, dobbiamo agire urgentemente. Sono a rischio migliaia di imprese: vuol dire centinaia di migliaia di posti di lavoro e le famiglie».
Tra le richieste di Confindustria, «da tempo il tetto al prezzo del gas, la sospensione temporanea del mercato dei certificati verdi e che su questo tema non possa esserci la possibilità di operare per i fondi di speculazione, di sbloccare tutte le autorizzazioni per le rinnovabili e di avere una quota riservata della produzione nazionale di rinnovabili a prezzi calmierati per l’industria e soprattutto dobbiamo intervenire velocemente con l’Europa perché dia la possibilità di usare i fondi di coesione non utilizzati nella programmazione 2014-2020, 40 miliardi che potremmo utilizzare subito per famiglie ed imprese», ha detto.
Uno scostamento di bilancio per finanziare misure contro il caro energia va preso in considerazione ma «come extrema ratio», da mettere in campo «se l’Europa non farà l’Europa», ribadisce Bonomi.
Una Europa che «ha condiviso le sanzioni per la Russia ma non sta condividendo gli effetti di queste sanzioni. Paesi più esposti con il debito pubblico, come il nostro, vanno in difficoltà ma devono salvaguardare la propria industria, come la Germania che sta creando condizioni asimmetriche di competitività».
«E noi non possiamo permetterci di abbandonare la nostra industria perchè, lo ribadisco, è un tema di sicurezza nazionale – insiste il presidente -: se chiudono migliaia di imprese perdi migliaia di posti di lavoro. Non possiamo permetterci di perdere le nostre industrie. Ma io ho chiesto: prima di fare uno scostamento, visto che abbiamo 170 miliardi di investimenti da fare con il Pnrr, questi ci consentono di riconfigurare la nostra spesa pubblica per un 4/5%, in modo da avere le risorse per intervenire. Ricordo che ogni anno spendiamo olre mille miliardi: credo che si possa riconfigurare un 4-5% per avere le risorse per tamponare questo periodo di caro energia ».