La presenza del segretario è per ricordare il sindacalista Di Vittorio, morto 65 anni fa. Quest’anno ricorre il 100° anniversario della difesa dall’assalto fascista alla Camera del Lavoro di Bari
Ieri l’annuncio della visita del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, alla Camera del lavoro di Cerignola (Foggia), la notte scorsa lo sfregio con i vandali che entrano in azione e devastano la struttura: vetri in frantumi, impianto elettrico distrutto, porte scardinate. Il tutto il giorno prima delle celebrazioni per il 65esimo anniversario della scomparsa del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, che a Cerignola è nato e a cui la Camera del Lavoro è dedicata.
Proprio quest’anno, inoltre, ricorrono i 130 anni dalla nascita e i 100 anni dalla difesa dall’assalto dei fascisti della Camera del Lavoro di Bari capeggiata dal bracciante autodidatta che arrivò a guidare la Federazione sindacale mondiale. E, come spiega Ansa nel suo Punto, proprio la tempistica con cui la devastazione della Camera del lavoro di Cerignola ha un sapore inquietante.
Come se i vandali volessero dire che è meglio non ricordare Di Vittorio e le sue lotte per i braccianti in Puglia, quel suo essere un sindacalista rivoluzionario, combattente della Prima guerra mondiale, deputato socialista e comunista fino a diventare, nel 1945, segretario generale della Cgil dopo essere stato, l’anno prima, il principale promotore dello storico patto di unità sindacale fra comunisti, socialisti e cattolici firmato a Roma.
Insomma, scrive Ansa, chi ha agito ha voluto colpire, come fanno le organizzazioni mafiose foggiane, per impedire il ricordo, per cancellare l’ennesima traccia di legalità su un territorio in cui i clan continuano a dettare legge nonostante gli sforzi dello Stato.
La Polizia ha avviato le indagini e la Procura di Foggia ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. Ma in attesa di capire chi c’è dietro l’assalto, la reazione del mondo sindacale non si è fatta attendere. Per i segretari generali della Cgil Puglia e di Foggia, Pino Gesmundo e Maurizio Carmeno, «colpire una Camera del Lavoro, anche solo per rubare o per vandalizzare, ha comunque un valore politico e sociale. Significa colpire tutti i lavoratori, i pensionati, perché quella è la loro casa».
«Assume – accusano – un messaggio sinistro il fatto che questo avvenga alla vigilia di una grande manifestazione come quella che terremo domani a Cerignola, con la presenza del segretario generale Maurizio Landini, per ricordare Giuseppe Di Vittorio nel 65esimo della sua scomparsa. Soprattutto in territori difficili come questo, dove forte è il disagio sociale legato alla mancanza di occupazione, dove invasiva è la presenza della criminalità organizzata, le Camere del Lavoro rappresentano presìdi di legalità, a fronte di una diffusa illegalità che non risparmia il mondo del lavoro».