
Pesano caro energia e costi delle materie prime, ma fortissima la voglia di indossare il Made in Italy
Da un lato una filiera che soffre per i rincari di energia e materie prime. Dall’altro ordini e fatturato in forte aumento “perché il mondo ha voglia di Made in Italy”. Una storia di sofferenza e resilienza quella del Tessile, Moda e Accessorio (Tma) italiano, che nonostante i contraccolpi pesanti prima della crisi pandemica e poi di quella energetica e delle filiere (causate dalla guerra in Ucraina) continua ad essere una punta di diamante del sistema manifatturiero italiano.
Come spiega all’Adnkronos Ercole Botto Poala, presidente di Confindustria Moda: «Oggi è facile notare due tendenze contrapposte. La prima è che la filiera è in sofferenza a causa dei drammatici rincari di materie prime ed energia riscontrate nel corso dell’anno, rincari che hanno minato la ripresa post Covid che stavamo vedendo». L’aumento dei costi, fa notare Botto Poala: «ha ridotto i margini delle nostre aziende in maniera drastica, non solo rendendo sempre più complesso per le aziende effettuare gli investimenti necessari per essere competitivi a livello globale, ma rendendo, alle volte, addirittura economicamente svantaggioso mantenere la produzione».
C’è anche però qualche buona notizia: il mondo ha un’ossessione per il made in Italy. Gli ordini e il fatturato dell’industria infatti «sono in forte aumento rispetto al 2021, segno che il Tessile, Moda e Accessorio può essere uno dei motori della crescita del sistema Paese dei prossimi anni». A tal proposito sottolinea Poala «è fondamentale mantenere un dialogo costruttivo con le istituzioni, perché venga creato il contesto favorevole alla ripresa e alla crescita delle nostre imprese che potrà portare ad uno sviluppo economico, culturale e sociale di tutto il Paese».
«Sul fronte del fatturato si registra un aumento medio di tutti i settori del 18,2% rispetto al medesimo periodo del 2021 – afferma Botto Poala – spinto in particolar modo dalle performance registrate nei mercati esteri. Come evidenziavo, però, questo dato mostra solo una faccia della medaglia. Se da un lato aumentano esportazioni e fatturato -osserva il presidente di Confindustria Moda – dall’altro le aziende vedono ridursi i profitti a causa dell’aumento dei costi». È indispensabile quindi «vedere questo duplice aspetto perché mette in luce il grande potenziale che ha il Tessile, Moda e Accessorio per l’economia italiana ma come questo sia soffocato da fattori esterni, indipendenti dalle aziende. Per questo supportare il settore nel superare questa fase critica potrà portare ad una crescita collettiva di sistema».