Gli Under 35 ricorrono al sostegno per la salute mentale, ma i fondi non basteranno per tutti
Sono i giovani e giovanissimi a pagare il prezzo più alto, sotto il profilo psicologico, di pandemia e crisi: su 300mila richieste, oltre il 60%, pari a 180mila domande, proviene da cittadini sotto i 35 anni. Lo riferisce un rapporto della Commissione europea sull’impatto del Covid-19 sulle vite dei giovani, diffuso in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. Il quadro è particolarmente allarmante se si considera che come lamentano numerose associazioni i fondi (10 milioni in partenza 25 post integrazione) sono insufficienti ad affrontare il boom di domande da parte di una platea discretamente vasta.
A spingere i giovani verso la poltrona dello specialista è anche un cambio di mentalità: dalla Generazione Z in avanti le sedute di salute psicologica e comportamentale, una volta stigmatizzate, sono diventate un fenomeno accettato. Ma le buone notizie finiscono qui, perché la maggior parte dei possibili destinatari non riesce ad accedere alle terapie. Con la pandemia l’incidenza di depressione e ansia fra adolescenti è infatti raddoppiata. Una ricerca, pubblicata su JAMA Pediatrics, che ha incluso 29 studi condotti su oltre 80mila giovani, ha dimostrato che oggi un adolescente su quattro, in Italia e nel mondo, ha i sintomi clinici di depressione e uno su 5 segni di un disturbo d’ansia. I fondi per finanziare il bonus erano stati aumentati a 25 milioni dai 10 di partenza. Una cifra comunque insufficiente che potrà venire incontro ad appena una domanda su 10. Il parametro principale per l’assegnazione del bonus sarà tarato sull’Isee personale e l’ammontare massimo è di 600€ a testa.
L’elenco dei professionisti che hanno aderito all’iniziativa sarà consultabile sui siti dell’Inps, del Cnop e degli Ordini delle regioni e delle province autonome, mentre le graduatorie per poter usufruire del bonus saranno pubblicate il 7 dicembre. Al momento della prenotazione il beneficiario gli comunicherà il codice univoco relativo al bonus, che gli sarà stato inviato dall’Inps. È compito poi del professionista segnalare l’avvenuto usufrutto del bonus all’istituto prevvidenziale.