
Aspettando i verbali della Federal Reserve, che saranno pubblicati nella serata italiana, e domani quelli della Banca centrale europei, oggi l’attenzione è stata rivolta alla tornata di dati macro
Chiusura poco mossa per gli indici europei al termine di una seduta all’insegna della prudenza. A Milano il Ftse Mib è rimasto pressoché piatto (-0,04%), come a Francoforte il Dax40 (+0,04%) e a Parigi il Cac40 è salito dello 0,32%. Lo riferisce Radiocor.
Aspettando i verbali della Federal Reserve, che saranno pubblicati nella serata italiana, e domani quelli della Banca centrale europei, oggi l’attenzione è stata rivolta a una nuova tornata di dati macro.
Dall’Europa sono arrivate buone indicazioni per gli indici Pmi, che invece negli Usa sono stati inferiori alle attese sia per i servizi sia per la manifattura. A luci e ombre anche gli altri dati Usa: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono state superiori alle attese, mentre le vendite di case nuove a ottobre sono state migliori delle stime.
Wall Strett si mantiene comunque in terreno positivo, quando domani sarà chiusa per il giorno del Ringraziamento e venerdì osserverà orario ridotto.
A Milano tra i titoli, bene Saipem (+4,87%) che ha chiuso in testa al Ftse Mib ignorando il calo del prezzo del greggio, beneficiando del giudizio positivo degli analisti. In evidenza anche Cnh Industrial (+3,2%) nel giorno in cui la concorrente Usa Deere (+6,3% a Wall Street) ha presentato buoni conti e ha indicato di aspettarsi una crescita anche nel 2023.
Segno opposto per Tenaris (-2,27%) che paga i realizzi dopo il balzo della vigilia. Deboli anche le utility con A2A (-1,92%) maglia nera del comparto dopo la presentazione dell’aggiornamento del piano.
Per quanto riguarda il prezzo del petrolio, il contratto consegna gennaio sul Brent scende del 4,32% a 84,54 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti del 4,63% a 77,2 dollari al barile, che paga i timori per l’andamento dell’economia cinese, l’imminente introduzione di un tetto al prezzo del petrolio russo, prevista il 5 dicembre, e l’aumento delle scorte statunitensi di benzina e di distillati.
Ad Amsterdam è ancora in rialzo il prezzo del gas: +6,8% a 127,7 euro al megawattora, nel giorno in cui diversi paesi Ue tra cui Francia, Italia, Polonia, Spagna, hanno bocciato la proposta di “price cap” a 275 euro perchè considerato troppo alto. Bocciato anche da Goldman Sachs.
Infine, sul mercato valutario, la moneta unica passa di mano a 1,0362 dollari (1,033 in avvio) e a 144,764 yen, con il cambio dollaro/yen a 139,715.