
Il quotidiano belga Le Soir avrebbe documenti che attestano i contatti tra alcuni eurodeputati italiani e il servizio di informazione esterna di Rabat
Continua la bufera sollevata dal cosiddetto Qatargate. La presidente della Commissione europea ha dichiarato che lavorerà con la presidente del parlamento Ue Roberta Metsola per ricostruire la fiducia.
«Eventi come la corruzione erodono la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e questo è doloroso. E dobbiamo lavorare sodo per riconquistare la fiducia – ha dichiarato von der Leyen durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Ue – Il Parlamento europeo ha votato oggi su una risoluzione che mostra il percorso da seguire e non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con la Presidente del Parlamento europeo».
La magistratura belga avrebbe individuato un gruppo “indeterminato e molto ampio” dedito a “corruzione, operante all’interno di strutture europee con o senza legami con l’Unione europea”.
Dal decreto della Procura di Milano emergono atti di corruzione legati a “ingenti somme di denaro” in cambio della “propria attività”. Con lo stesso decreto sono state effettuate, su delega del giudice istruttore di Bruxelles, diverse perquisizioni, tra cui una nell’abitazione di famiglia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, e una in quella del suo ex collaboratore Francesco Giorgi, entrambi arrestati.
Stando a quanto riferito da Le Soir, citato da RaiNews, si sta indagando anche su eventuali contatti tra eurodeputati italiani e servizi del Marocco. Il quotidiano belga avrebbe fatto riferimento a documenti che attesterebbero contatti tra la Direction générale des études et de la documentation (Dged), il servizio di informazione esterna di Rabat, e l’attuale ambasciatore in Polonia Abderrahim Atmoun, da una parte, e dall’altra l’attuale europarlamentare Pd Andrea Cozzolino (non indagato), Panzeri e Giorgi.
In giornata si è inoltre appreso che Panzieri aveva lavorato nel 2017 con Atmoun, allora copresidente della commissione parlamentare mista Marocco-Ue, il quale sulla lotta al terrorismo aveva affermato: «Vogliamo coinvolgere le parti europee, marocchine e africane nella questione della sicurezza nella regione. Il Marocco sarà la forza trainante del coinvolgimento dell’Africa in questo processo. È la prima volta che lavoriamo sull’aspetto della sicurezza al Parlamento europeo»..In quella stessa occasione Panzeri sottolineò che la lotta contro il terrorismo era “fonte di preoccupazione per entrambe le sponde del Mediterraneo”.