
Dopo una prima parte di seduta all’insegna della cautela e con qualche ritorno di appetito al rischio, con i dati americani e l’avvio di Wall Street la giornata ha cambiato tono
I mercati azionari europei non sono riusciti a mantenere lo slancio di inizio seduta: Parigi cede lo 0,95% a 6.517,97 punti, Francoforte l’1,32% a 13.911,95 punti, Milano l’1,24% e Madrid lo 0,38%.
Londra ha contenuto le perdite terminando a -0,38% a 7.468,50 punti, dopo la pubblicazione di un calo dello 0,3% del Pil britannico nel terzo trimestre più forte della stima precedente.
Chiusura in rosso deciso per le Borse europee, che si allineano ai cali di Wall Street, con automotive e tech sotto pressione, con la view pesante di Micron Technology.
Dopo una prima parte di seduta all’insegna della cautela e con qualche ritorno di appetito al rischio, con i dati americani e l’avvio di Wall Street la giornata ha cambiato tono, come spiega Radiocor: il Pil Usa migliore delle attese e il dato inferiore alle stime dei sussidi alla disoccupazione hanno confermato che l’economia americana può sostenere la stretta monetaria della Fed, convalidando così i toni da falco di Powell dell’ultima riunione e alimentando i timori del mercato sugli effetti delle politiche monetarie restrittive.
Timori confermati dal Conference Board che, diffondendo un superindice inferiore alle attese, paventa una possibile recessione negli Usa per il 2023.
Sul mercato valutario il cambio tra euro e dollaro sul finale è sotto quota 1,06: la moneta unica vale 1,059 dollari da 1,0609 alla chiusura della vigilia. Yen sempre forte a 140,19 per un euro (140,15) e 132,19 per un dollaro (132,10). Dopo una buona parte della seduta in salita, il petrolio si indebolisce sul finale di seduta in Europa: il Brent febbraio è a 82,18 dollari al barile (-0,01%) e l’analogo contratto sul Wti a 78,42 dollari (+0,14%). Scende ancora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam, che ha toccato un nuovo minimo da maggio a 90,9 euro: il contratto gennaio cede il 6,4% a 91,5 euro per megawattora, con il prezzo che è sceso del 21%.
A Piazza Affari si salva Saipem (+0,69%) tra i titoli oil sostenuti dal petrolio, con Tenaris invariata. +0,14% per Buzzi Unicem. Tengono anche le utility e limitano i danni il risparmio gestito e le assicurazioni. Le vendite si concentrato sull’automotive con Iveco Group giù del 4,5%, Stellantis del 3,07%, male St che lascia sul terreno il 3,6%.