
Ieri, la seduta si è chiusa in forte calo, dopo che è riaffiorata la paura che gli Stati Uniti possano finire in recessione
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones scende di 77,73 punti (-0,24%), lo S&P 500 cede 6,02 punti (-0,16%), il Nasdaq Composite è in ribasso di 32,75 punti (-0,31%). I tre maggiori indici vanno verso la peggior performance annuale dal 2008 e il primo calo dopo tre anni positivi. Il petrolio Wti al Nymex sale del 2,74% a 79,61 dollari al barile.
Apertura in lieve calo, quindi, a Wall Street. Nel premercato, era atteso il dato sull’inflazione Pce, attentamente monitorato dalla Federal Reserve: a novembre, è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente ed è cresciuto del 5,5% rispetto a un anno prima, scendendo dal +6,1% di ottobre. La componente “core” del dato, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 4,7% rispetto a un anno prima, contro attese per un +4,6%, dopo il +5% di ottobre.
Ieri, la seduta si è chiusa in forte calo, dopo che è riaffiorata la paura che gli Stati Uniti possano finire in recessione. Il Pil migliore delle attese e il dato dei sussidi di disoccupazione più basso del previsto hanno confermato che l’economia statunitense può sostenere la stretta monetaria della Fed, alimentando i timori del mercato sugli effetti delle politiche monetarie restrittive. Anche il Conference Board, per il secondo mese consecutivo, ha detto di prevedere una recessione dall’inizio alla metà del 2023.
Passando all’azionario, il titolo di Meta Platforms guadagna lo 0,4%, dopo che la società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp ha patteggiato 725 milioni di dollari per chiudere una class action riguardo al caso Cambridge Analytica.
Prosegue il calo del titolo di Amazon, che oggi cede lo 0,5% dopo aver chiuso ieri ai minimi degli ultimi tre anni e mezzo.
Non va meglio a Tesla, il cui titolo cede l’1,4% ed è ai minimi di oltre due anni, nonostante l’amministratore delegato Elon Musk abbia detto che non venderà altre azioni di Tesla per 18-24 mesi; nell’ultimo anno, ha ceduto azioni per 39 miliardi di dollari per sostenere l’acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari. Il settore energetico guadagna oltre l’1% ed è l’unico in rialzo; il tecnologico perde l’1,2% ed è il peggiore in avvio.