Secondo Yellen le sanzioni e gli accordi sul price cap al petrolio russo stanno riducendo gli introiti di Mosca. Migliora l’economia globale
Si fanno più tesi i rapporti tra Usa e Cina. Questa volta pomo della discordia è il supporto a Mosca. «Fornire materiale, o sostegno o assistenza alla Russia, con qualunque tipo di aggiramento delle sanzioni sarebbe un tema molto grave per noi. E certamente continueremo a chiarire al governo cinese, alle imprese e alle banche quali siano le regole sulle nostre sanzioni e le gravi conseguenze che fronteggiano se le violano». Le parole arrivano dal segretario di Stato al Tesoro Usa, Janet Yellen, in una conferenza stampa in vista delle riunioni in India del G20 delle Finanze, che viene preceduto da un G7 finanziario.
Tema piuttosto caldo visto che proprio oggi l’Assemblea dell’Onu dovrebbe votare la risoluzione per chiedere a Putin il ritiro immediato dal territorio ucraino, ma tra i Paesi che potrebbero astenersi c’è proprio la Cina.
La cosa non va giù agli Stati Uniti anche perché secondo Yellen le sanzioni e gli accordi sul price cap al petrolio russo stanno riducendo gli introiti di Mosca. «Vediamo chiari segni che le nostre misure stanno riducendo gli introiti, anche se prezzi globali sono rimasti relativamente stabili. il mese scorso gli introiti della Russia sul petrolio sono stati del 16% più bassi rispetto ai livelli immediatamente successivi all’invasione – ha sottolineato. – Stiamo puntando a rafforzare le sanzioni, ne discutiamo con i nostri partner, e ad assicurare che non ci siano violazioni delle sanzioni. I russi stanno veramente cercando strade per aggirarle, tramite vari canali».
Non solo brutte notizie. La Yellen spiega che ‘economia globale è “in una posizione migliore” rispetto a quanto previsto alcuni mesi fa sulla scia della pandemia di Covid e dell’invasione russa dell’Ucraina. «In autunno – ha detto – molti erano preoccupati per un forte rallentamento economico in tutto il mondo. Le sfide che dobbiamo affrontare sono reali e il futuro è sempre incerto, ma le prospettive sono migliorate».
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