Complessivamente il 70% del fatturato di Webuild è stato realizzato all’estero anche se l’Italia resta per il gruppo un mercato strategico. Ordini record per il secondo anno consecutivo
Bilancio in forte crescita per Webuild che ha chiuso il 2022 con un fatturato di 8,2 miliardi di euro, il 22% in più rispetto al 2021, e un Ebitda a 572 milioni, in aumento del 27%. Complessivamente il 70% del fatturato è stato realizzato all’estero, in paesi come Australia, Stati Uniti, Nord Europa, dove la società ha investito in tecnologie innovative per progetti sostenibili e sicuri. L’Italia resta comunque un mercato strategico.
Il gruppo multinazionale italiano, che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria, ha visto lo scorso anno aumentare i propri ordini in tutto il mondo, con 16 miliardi di nuovi ordini di cui il 75% proveniente da mercati stranieri. La quota totale raggiunge così i 54,3 miliardi, arrivando per il secondo anno consecutivo a un livello record.
Le linee strategiche per i prossimi tre anni consentiranno a Webuild di raggiungere nel 2025 ricavi tra 10,5-11,0 miliardi di euro, un Ebitda tra 990 milioni e 1.050 milioni ed una solida struttura finanziaria con posizione di cassa netta.
«Chiudiamo il 2022 con risultati in forte crescita e con un posizionamento che consente a Webuild di affermarsi sempre più come interlocutore strategico per il settore delle infrastrutture in Italia e all’estero, contando su una presenza fortemente ancorata nei mercati a basso rischio. Abbiamo raggiunto una dimensione maggiore che ci permette di essere sempre più competitivi, al servizio di clienti e comunità locali per la consegna di infrastrutture di qualità che ne migliorano la vita come metropolitane, ferrovie ad alta velocità, dighe, dissalatori, ponti», ha commentato soddisfatto l’ad Pietro Salini.
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