
L’ad CZ e altri top manager avrebbero imposto ai dipendenti di nascondere la presenza della società in Cina
Binance avrebbe nascosto i suoi legami con la Cina per diversi anni, dopo aver assicurato di aver lasciato il Paese verso la fine del 2017. È quanto emergerebbe da documenti interni all’azienda, che sono stati visionati dal Financial Times.
L’amministratore delegato Changpeng Zhao e altri top manager della principale piattaforma di trading di criptovalute al mondo avrebbero imposto ai dipendenti di nascondere la presenza della società in Cina.
Binance avrebbe per esempio usato un ufficio almeno fino alla fine del 2019 e avrebbe pagato alcuni dei suoi dipendenti attraverso una banca cinese. Alla fine del 2019, i dipendenti della società discussero di un articolo di giornale che affermava che Binance stesse aprendo un ufficio a Pechino.
“Ricordate: pubblicamente, abbiamo uffici a Malta, Singapore e in Uganda”, si legge in un messaggio visto dal Financial Times. “Per favore, non confermate l’esistenza di uffici altrove, inclusa la Cina“. Binance ha risposto al Financial Times con un comunicato: “È spiacevole che fonti anonime citino vecchie storie (in termini cripto) e presentino in modo completamente errato gli eventi. Questo non è un quadro accurato di come opera Binance”.
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(foto ANSA)