Londra e Milano sono state le peggiori cedendo mezzo punto percentuale, mentre gli altri indici hanno per lo più chiuso sopra la parità
Il malumore di Wall Street, indotto dai dati americani sulle offerte di lavoro e sugli ordini alle fabbriche, ha peggiorato l’andamento degli indici azionari europei che hanno chiuso contrastati e sui minimi di giornata.
Londra e Milano sono state le peggiori cedendo mezzo punto percentuale, mentre gli altri indici hanno per lo più chiuso sopra la parità. Il Ftse Mib di Piazza Affari ha ceduto lo 0,56% ma ha tenuto quota 27mila punti.
I titoli dell’energia e delle società minerarie sono stati i più colpiti mentre si è esaurita nel pomeriggio la spinta dell’automotive e dei finanziari.
Mentre gli operatori guardano ai dati sul rapporto mensile del mercato del lavoro Usa che sarà diffuso a fine settimana, sul comparto bancario da registrare le parole del ceo di JpMorgan Jamie Dimon secondo cui la crisi del settore, che ha acceso la turbolenza dei mercati a marzo, “non è ancora finita e, anche quando sarà alle nostre spalle, ci saranno ripercussioni per anni”.
Male Cnh (-3%), Tenaris (-2,5%), StMicroelectronics e Stellantis tra i titoli industriali e Mps (-1,8%) e Intesa Sanpaolo (-1,5%) tra le banche. Balzo del 3,5% di Erg grazie alla raccomandazione di Morgan Stanley, ancora in evidenza Saipem (+2,5%) dopo i contratti annunciati a inizio settimana. Fuori dal Ftse Mib nuovo exploit di Olidata (+62%).
Sul mercato valutario, la complessiva debolezza degli asset Usa ha portato il dollaro ad arretrare e il cambio tra euro e dollaro ha sfiorato 1,10: 1,0953 alla chiusura dei mercati continentali.
Frenata del petrolio: Wti sotto 80 dollari al barile nel contratto maggio e Brent in discesa a 84,3 dollari al barile nella scadenza giugno. Netta contrazione del prezzo del gas (-11%) a 45,6 euro al megawattora.
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