Il Fondo monetario internazionale lancia l’allarme sul settore bancario
I recenti problemi ad alcune banche negli Stati Uniti e in Europa “sono un potente promemoria delle sacche di elevata vulnerabilità finanziaria costruite con anni di tassi d’interesse bassi, volatilità compressa e ampia liquidità. Questi rischi potrebbero intensificarsi nei prossimi mesi, con ulteriori politiche monetarie restrittive nel mondo, rendendo particolarmente importante la comprensione e la salvaguardia” delle società di intermediazione finanziaria non bancarie, le cosiddette “banche ombra”, emerse come “attori fondamentali del settore finanziario”.
È quanto si legge nel capitolo 2 del Global Financial Stability Report (GFSR) del Fondo monetario internazionale, appena pubblicato.
“La crescita del settore ha accelerato dopo la crisi finanziaria globale” e ora il settore detiene “quasi il 50% degli asset finanziari globali. Per questo, il funzionamento regolare del settore non bancario è vitale per la stabilità finanziaria”, si legge nel rapporto. Nell’ultimo decennio, le vulnerabilità nel settore sono aumentate: per questo, i decisori politici hanno bisogno degli “strumenti appropriati per affrontate le turbolenze, che potrebbero toccare la stabilità finanziaria. Una robusta sorveglianza, regolamentazione e supervisione sono prerequisiti essenziali”.
Inoltre, è necessario assicurare una “migliore gestione del rischio” da parte delle “banche ombra”. Secondo il Fondo, è poi “essenziale” un coordinamento internazionale.