Si pensa ad una successione e a ciò che sarà dell’azienda in mano ai figli
Dall’annuncio del ricovero di Berlusconi fino al comunicato della diagnosi di leucemia mielomonocitica cronica (di qualche ora fa la conferma delle indiscrezioni trapelate già in mattinata) le azioni Mediaset, o per meglio dire MediaForEurope (MFE a loro volta divise tra MFE a e MFE B) hanno registrato un continuo aumento sul fronte delle quotazioni. Una corsa che ha solo sfiorato Mondadori e ignorato Banca Mediolanum addirittura in passivo. Il motivo? La successione.
Ai vertici dell’azienda fondata dal Cavaliere, oltre al primogenito Piersilvio, c’è Marina, secondogenita, che si occupa del ramo Fininvest-Mondadori di cui è anche ad. Partendo da questi presupposti si comprende facilmente che la strada di un’eventuale offerta potrebbe passare solo per un’opa amichevole. In questo caso indispensabile il nulla osta della famiglia. E di Vivendi. Guardando infatti il flottante, cioè la quantità di azioni emesse e che possono essere scambiate nel mercato, la quota di MFE arriva al 25,4% mentre Vivendi ha in mano il 4,5% ed attraverso la fiduciaria Simon Fiduciaria, sempre riconducibile a Vivendi, ne detiene il 18,7%
Una futura transazione potrebbe portare i figli a voler riorganizzare la galassia Fininvest, definita ad alto “appeal speculativo” con la possibile vendita di alcuni titoli. O anche con la possibile entrata in scena di altri attori. Il che spiegherebbe il motivo per cui le azioni A sono cresciute meno delle B, infatti le prime garantiscono un dirotto di voto per ciascun titolo mentre le B ne conferiscono 10.
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