Nel mirino la direttiva comunitaria volta ad assicurare condizioni di vita e lavoro dignitose, pari diritti e tutela dallo sfruttamento
L’Italia finisce nuovamente nel mirino dell’Ue. La Commissione dell’Unione Europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti del Bel Paese per non aver recepito a pieno la direttiva comunitaria sui lavoratori stagionali, volta ad assicurare condizioni di vita e di lavoro dignitose, pari diritti e tutela sufficiente dallo sfruttamento anche ai lavoratori di paesi terzi nell’Ue. «Garantire il pieno rispetto della direttiva è un presupposto importante per attrarre nell’Ue la manodopera necessaria per il lavoro stagionale ed eventualmente anche per contribuire a ridurre la migrazione irregolare», evidenzia Bruxelles.
L’Italia dispone ora di due mesi per rispondere alle argomentazioni dell’esecutivo Ue. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato.
Insieme all’Italia nel mirino dell’Ue sono finiti altri 9 paesi: Belgio, Bulgaria, Germania, Estonia, Grecia, Cipro, Lettonia, Lituania e Lussemburgo.
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