Da inizio anno si sono registrati 337.411 licenziamenti, ovvero +322% rispetto al pari periodo del 2022. Questo è il totale gennaio-aprile più alto dal 2020. Commercio al dettaglio il settore più colpito
Sono in calo i licenziamenti negli Usa ma solo ad aprile. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 66.995 posti di lavoro. Si tratta di un calo del 25% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 89.703 licenziamenti ma di un aumento del 176% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Da inizio anno si sono registrati 337.411 licenziamenti, ovvero +322% rispetto al pari periodo del 2022. Questo è il totale gennaio-aprile più alto dal 2020, quando sono stati annunciati 1.017.812 tagli fino ad aprile. Escludendo il 2020, si tratta del totale gennaio-aprile più alto dal 2009, quando furono annunciati 711.100 tagli nei primi quattro mesi dell’anno.
Il settore più colpito è quello del commercio al dettaglio con 14.689 tagli ad aprile, in aumento del 270% rispetto ai 3.970 tagli al dettaglio annunciati a marzo. Segue il settore tecnologico con 11.553 licenziamenti.
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