
Da Codacons a Confesercenti: tutti chiedono provvedimenti per aiutare le famiglie
Si alzano i prezzi, si abbassano i consumi. Gli italiani devono tagliare su tutto, spesso anche sull’essenziale come il cibo e le cure mediche. Anzi, dagli ultimi dati si nota come proprio gli alimentari siano quelli soggetti ad un taglio più drastico, con un -0,7%, rispetto ai generi non alimentari (-0,1)%.
Partendo da questi numeri le associazioni di consumatori e varie siglie hanno lanciato più di un allarme.
Da Codacons ad esempio, si chiede di «Intervenire con urgenza per calmierare i listini» «al netto dell’inflazione e considerata la spesa per consumi delle famiglie, gli acquisti calano in volume per complessivi 21,8 miliardi di euro annui, con una minore spesa pari in media a -848 euro a famiglia».
Assoutenti invece chiede direttamente un decreto anti-inflazione che dia un taglio sull’IVA e più forza al Garante dei prezzi. «Al netto dell’inflazione – calcola Assoutenti – la spesa alimentare degli italiani cala per 7,1 miliardi di euro su base annua, con una riduzione media di 377 euro se si considera un nucleo con due figli». Interventi chiesti anche da Federdistribuzione che chiede di «tutelare il potere d’acquisto delle famiglie» per aiutare «la ripresa della domanda interna e garantire stabilità alle nostre aziende e alle numerose filiere agroalimentari del Made in Italy»
Confesercenti invece punta a «Ridurre pressione fiscale» anche perché «il dato peggiore si registra per i piccoli negozi, con una stima che va oltre il -5% in tre mesi, sempre in volume». Buona l’iniziativa del taglio al cuneo fiscale ma dev’essere allentata tutta la pressione fiscale «che grava sui lavoratori attraverso una defiscalizzazione degli aumenti retributivi».
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