
Enria: “le banche possono svolgere un ruolo importante nell’attenuare il rischio sistemico investendo maggiormente nella valutazione e nella gestione dei rischi delle loro controparti non bancarie”
A causa dell’aumento dei tassi di interesse i rischi nel settore degli intermediari finanziari non bancari si intensificheranno nei prossimi mesi. Lo ha precisato il presidente del consiglio di vigilanza della Banca Centrale Europea, Andrea Enria parlando a Francoforte. «Le recenti turbolenze nei settori bancari negli Stati Uniti e in Svizzera ricordano fortemente che i rischi si sono accumulati nel sistema finanziario attraverso anni di bassi tassi di interesse, abbondante liquidità e volatilità compressa. Tuttavia, mentre questi rischi si sono cristallizzati più recentemente nel settore bancario, si sono anche accumulati, forse ancora più profondamente, altrove nel settore finanziario», ha spiegato.
Gli intermediari finanziari non bancari svolgono un ruolo sempre più importante. All’interno dell’area euro la crescita del settore ha accelerato dopo la crisi finanziaria globale, raddoppiando dal 2008, passando da 15 mila miliardi di euro a 31 mila miliardi. Nel complesso, le attività del settore sono ora circa l’80% rispetto alle dimensioni del settore bancario. «Queste istituzioni apportano un importante ruolo di intermediazione e valore ai mercati finanziari e all’economia reale. Ma questi stessi soggetti possono essere una fonte di instabilità finanziaria, in quanto spesso combinano disallineamenti delle scadenze, leva finanziaria e rischi di opzionalità senza lo stesso grado di regolamentazione che le banche devono affrontare», ha aggiunto Enria.
Secondo il presidente in questo scenario le banche possono svolgere un ruolo importante nell’attenuare il rischio sistemico investendo maggiormente nella valutazione e nella gestione dei rischi delle loro controparti non bancarie.
Dello stesso avviso anche Philip Lane, Chief Economist e membro dell’Executive Board della Bce che, sempre a Francoforte, ha sottolineato che l’attuale contesto di rapida normalizzazione della politica monetaria e di accresciuta incertezza geopolitica “rende più probabile l’emergere e il concretizzarsi di tali rischi, che potrebbero persistere sotto la superficie”. «Abbiamo intrapreso azioni per promuovere le buone pratiche nel rischio di credito di controparte delle banche a diversi livelli – ha aggiunto. – Ciò include la revisione mirata, ma anche il monitoraggio quotidiano da parte dei nostri team di supervisione».
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