de Guindos (BCE): “ci sono troppe banche, necessario consolidamento transfrontaliero”
«Vorrei più di una JP Morgan europea. Vorrei che più banche con un portafoglio più diversificato fossero presenti in diverse parti dell’unione bancaria. JP Morgan sta aprendo un franchising di digital banking, con il quale intende espandere l’attività digitale ai clienti al dettaglio in tutta l’area dell’euro. Vedo per contro che le banche europee sono più segmentate nelle loro operazioni transfrontaliere e questo credo sia un’opportunità mancata». Queste le parole di Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza della Banca Centrale Europea che chiede nel Vecchio Continente più colossi alla JP Morgan in una intervista rilasciata al Sole 24 Ore.
Secondo il presidente del Consiglio di vigilanza esiste “il vantaggio di avere banche più diversificate tra gli Stati membri: così se uno shock colpisce uno Stato, le perdite in quello Stato si possono compensare con i profitti realizzati in un altro Paese. In termini di stabilità, la diversificazione cross-border contribuisce ad assorbire lo shock. Questo è il principale vantaggio che vedo nelle fusioni transfrontaliere“.
Il responsabile della vigilanza bancaria europea, inoltre, non vede l’euro digitale come una sfida per le banche: «È un tentativo di far evolvere la moneta della banca centrale in un’era digitale. E per come la proposta è stata formulata e calibrata, si punta a un importo complessivo dell’uso dell’euro digitale che si colloca nella stessa fascia del contante».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea (BCE), che, in un’intervista con i giornali belgi De Standaard e La Libre Belgique, ha detto: «la vera domanda da porsi riguarda il modello di business tradizionale delle banche. Bisogna trovare nuove fonti di reddito e ridurre il numero delle filiali. Suppongo che gli investitori si stiano allontanando dalle banche perché il livello di redditività non soddisfa le loro aspettative. Penso che sia necessario un ulteriore consolidamento transfrontaliero».
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