S&P non vede l’inflazione tornare all’obiettivo del 2% fino al 2025
S&P rivede a rialzo il Pil dell’Europa e stima +0,6% nel 2023 dal precedente +0,3%. Tutto questo alla luce della continua solidità del mercato del lavoro e degli effetti delle misure fiscali e nonostante la prospettiva di ulteriori aumenti dei tassi da parte della Bce.
L’agenzia di rating ha al contempo ridotto di un decimo le proiezioni per il 2024 allo 0,9%. Anche in un contesto di indebolimento del ciclo economico, S&P non prevede che l’eurozona cada in una profonda recessione. L’outlook a medio termine (2025-2026) è più positivo di quello a breve termine (2023-2024) perché la politica monetaria dovrebbe aver smesso di frenare la domanda entro due anni, il mercato del lavoro potrebbe dimostrarsi più resistente rispetto a precedenti rallentamenti e la politica fiscale fornirà un certo sostegno grazie all’attuazione del Next Gen EU fino alla fine del 2026.
«La disinflazione dovrebbe iniziare a guadagnare velocità, anche se non vediamo l’inflazione tornare all’obiettivo del 2% della banca centrale fino al 2025», afferma Sylvain Broyer,Emea chief economist di S&P Global Ratings.
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