Secondo i dati del ministero del Lavoro, in giugno gli stipendi sono scesi dell’1,6% rispetto all’anno precedente, riflettendo i prezzi più alti di cibo, energia e altri beni di prima necessità
I salari in Giappone, aggiustati al tasso di inflazione reale sono in calo per il quindicesimo mese consecutivo. E di conseguenza scendono i consumi, a tracciare un quadro poco incoraggiante per la terza economia mondiale.
Secondo i dati del ministero del Lavoro nipponico, in giugno gli stipendi sono scesi dell’1,6% rispetto all’anno precedente, riflettendo i prezzi più alti di cibo, energia e altri beni di prima necessità.
Indicazioni separate mostrano che la spesa dei nuclei familiari composti da almeno due persone è diminuita del 4,2% a giugno rispetto allo stesso periodo del 2022, calando per il quarto mese consecutivo. I dati rappresentano un indicatore chiave dei consumi privati, che compongono oltre la metà del prodotto interno lordo del Paese.
Le spese sono diminuite per la maggior parte delle componenti, dagli alimentari (-3,9% contro -2,7% di maggio), alle abitazioni (-2,9%), mobili e utensili per la casa (-17,6%), abbigliamento e calzature (-4,3%), cure mediche (-8,5%), cultura e tempo libero (-2,5%) e istruzione (-9,6%).
Allo stesso tempo, la spesa per le spese di carburante, luce e acqua ha subito un forte rallentamento (+0,6% contro +4,3% di maggio). Le spese per trasporti e comunicazioni sono rimbalzate (+3,9% contro -11,4% precedente).
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