Il Dragone corre ai ripari prima che diventino operative le nuove misure del governo Biden: in due mesi oltre 5 miliardi di merci importate (+70%)
Secondo i dati delle Dogane cinesi, le importazioni di strumenti per la produzione di chip in Cina, nel mese di giugno e luglio, hanno raggiunto quasi 5 miliardi di dollari, con un aumento del 70% rispetto ai 2,9 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente.
La maggior parte delle importazioni proveniva dai Paesi Bassi e dal Giappone, due Paesi che hanno imposto restrizioni all’esportazione di attrezzature per la produzione di chip, collaborando con gli Stati Uniti per rallentare il progresso tecnologico della Cina.
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Le restrizioni, spiega il Financial Times, impongono agli acquirenti di alcuni strumenti di richiedere licenze ai governi olandese e giapponese, suscitando la preoccupazione dei produttori di chip cinesi. Il Giappone ha iniziato ad applicare le sue restrizioni il 23 luglio, mentre quelle olandesi entreranno in vigore da settembre.
Gruppi cinesi come Semiconductor Manufacturing International e Yangtze Memory Technologies, ricorda Ft, dipendono da attrezzature provenienti da Stati Uniti, Paesi Bassi e Giappone per la produzione di chip. La categoria degli strumenti nei dati doganali comprende apparecchiature come macchine per litografia e incisione per la produzione di chip, ma non include componenti e materiali come i wafer.
Le importazioni cinesi di attrezzature olandesi per la produzione di chip sono raddoppiate a giugno e luglio rispetto a maggio, grazie alla consegna di un maggior numero di macchine litografiche ai clienti cinesi da parte di Asml, hanno dichiarato gli addetti ai lavori che hanno familiarità con gli acquisti di attrezzature nel Paese. Asml e’ uno dei maggiori produttori di apparecchiature per la produzione di chip.