
Sullo sfondo il fantasma della stagflazione
Chiusura in rosso per le piazze di scambio europee. Da un lato dati macro (in particolare di Cina e Germania) che evidenziano un rallentamento delle economie causato da un continuo rialzo continuo del costo del denaro da parte delle banche centrali. Dall’altro i rappresentanti degli istituti finanziari che avvertono di ulteriori strette all’orizzonte.
Sullo sfondo le decisioni dell’Opec+ di tagliare la produzione di petrolio favorendo il rialzo delle quotazioni del barile (ed indirettamente un aumento dell’inflazione). Al centro le borse europee, e non solo loro, che tentano di stare a galla senza nessuna possibilità di vittoria. Ecco in sintesi il quadro che ha portato i listini del Vecchio Continente a chiudere in passivo. Piazza Affari registra un saldo pari a -1,55%, il Ftse 100 a -0,6%, il Cac 40 a -0,84% e il Dax a -0,2%.
La paura più grande è quella di una stagflazione ovvero di inflazione alta dettata dal fattore energetico e di bassa crescita.
Guardando a Piazza Affari non si può ignorare il settore bancario sotto pressione con Mps che deve fare i conti con tempi e modalità dell’uscita dello Stato dall’azionariato.
Ultima nota: un euro in calo sul dollaro sullo sfondo di un rendimento del Btp decennale al 4,4%.
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