Il ceo di Ryanair O’ Leary attacca il decreto prezzi: “è idiota ed illegale, l’Ue lo annullerà”. Urso: “l’Italia è un Paese sovrano, non si fa ricattare”
Ryanair pianifica l’espansione su Milano per l’inverno 2023-2024, con due nuovi aeromobili, 10 nuove rotte internazionali e 60 nuovi posti di lavoro. La compagnia ha poi annunciato un incremento di frequenza su 30 tratte “week-end”, come Barcellona, Vienna e Valencia.
«L’aumento delle tratte è al 100% internazionale – ha sottolineato il Country Manager per l’Italia Mauro Bolla. – Abbiamo inaugurato 7 nuove rotte su Bergamo e tre su Malpensa, ma purtroppo tutte internazionali, a causa di un decreto che spingerà tutte le compagnie aereea spostare i propri voli e le proprie capacità dal domestic all’internazionale, con un effetto esattamente opposto a quello desiderato dal governo, innalzando le tariffe e diminuendo la capienza».
A causa del decreto Caro voli, infatti, Ryanair ha già diminuito del 10% il traffico domestico sulla Sardegna e si appresta a fare altrettanto sulla Sicilia. «È un decreto stupido – spiega l’amministratore delegato di Ryanair Michael O’ Leary (in foto) – e idiota, che ridurrà i voli aumentando le tariffe. Abbiamo già ridotto i voli del 10% in Sardegna e lo faremo quest’inverno per la Sicilia. Le nuove rotte di quest’inverno da Orio e Malpensa saranno solo internazionali e non domestiche. L’Italia con le sue Isole e le sue regioni sono state tra i maggiori beneficiari della crescita e delle tariffe basse di Ryanair e purtroppo questo decreto, avrà l’effetto opposto. Ridurrà la capacità dei voli e aumenterà le tariffe per la Sardegna e la Sicilia, fino a quando non verrà annullato dai Tribunali europei. Non è vero che abbiamo un algoritmo di riconoscimento dell’apparecchio con cui viene fatta una prenotazione e non è vero che siamo in grado di geolocalizzare il cliente. Vogliono ridurre le tariffe ma non sanno come fare e domani all’incontro con il governo il ministro Urso ci chiederà come farlo funzionare. Il decreto tariffe è contro i principi dell’Ue, che per questo lo annullerà».
Non si è fatta attendere la replica del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che ai giornalisti ha detto: «l’Italia è un paese sovrano, non si fa ricattare da alcuno».
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