
Torna lo stress sui rendimenti dei titoli di stato
Ancora tensione sui mercati del Vecchio Continente, una tensione che non si riflette anche a Wall Street. Infatti il Ftse Mib chiude con un passivo dello 0,17%. Non va meglio per il Ftse 100 che perde lo 0,77% mentre il Cac 40 si salva sull’orlo della parità e il Dax riesce a portare a casa solo un debole 0,10%. Invece, come detto, sui mercati a stelle e strisce i principali indici arrivano al giro di boa con un 0,45% per l’S%P 500, 0,2% per il Dow e 0,9% per il Nasdaq. Wall Street, dunque, non sembra risentire delle vicissitudini politiche con il prossimo cambio dello speaker della Camera.
Alla base del risultato europeo si rimangono alcuni fattori decisivi. Prima di tutto i dati macro non esaltanti anche sui prezzi alla produzione, quindi i timori per le prospettive di elevati tassi di interesse che rimarranno tali ancora per un lungo periodo. Se il viaggio dei rialzi potrebbe essere arrivato al capolinea, quello dei tagli potrebbe essere ancora lontano, a differenza di quanto sta avvenendo in Polonia. Intanto si rivedono le tensioni anche sul mercato obbligazionario. Un esempio è il rendimento del BTp a 10 anni oltre il 5% mentre sul trentennale si viaggia al 5,5%. Non è esente dalla corsa nemmeno il Bund al 3% con un 3,22% per il trentennale, poi ripiegato anche se di poco.
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