
Il Dl Asset è un provvedimento incentrato su più materie: dall’aumento delle licenze dei taxi al caro voli fino alla tassa extraprofitti delle banche
E’ arrivato il via libera definitivo dell’Aula della Camera al Dl Asset. Il testo è stato definitivamente approvato a Montecitorio con 155 voti a favore, 108 contrari e due astenuti.
Il testo è incentrato su più materie: dall’aumento delle licenze dei taxi al caro voli fino alla tassa extraprofitti delle banche.
Il provvedimento tra le altre cose cerca di rispondere all’incremento della domanda di taxi: gli utenti hanno più volte denunciato tempi lunghi d’attesa e scarsità di vetture. Secondo il decreto, i comuni capoluogo di regione sede di città metropolitana o di aeroporto potranno finalmente aumentare le licenze, fino al 20% di quelle già rilasciate, attraverso un concorso straordinario e procedure molto più snelle. I comuni potranno inoltre rilasciare licenze aggiuntive, temporanee e/o stagionali a chi è già titolare.
I tassisti però si oppongono al decreto e annunciano uno sciopero di 24 ore il prossimo 10 ottobre. Lo afferma l’Usb Taxi. «Inopportuno è la definizione più elegante per questo decreto e ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli enti locali e il governo si rimpalleranno le responsabilità dell’incremento delle licenze senza nessun dato concreto», si legge in una nota.
Un altro capitolo del decreto riguarda i biglietti aerei: vengono fissate dalle amministrazioni competenti le tariffe massime praticabili dai vettori destinatari di oneri di servizio pubblico qualora ci sia il rischio di un sensibile rialzo dei prezzi. Il livello massimo tariffario dovrà essere indicato nel bando di gara, quale requisito oggettivo dell’offerta.
La norma rimodula l’importo massimo dell’imposta straordinaria che può versare il singolo istituto bancario, commisurato non più allo 0,1% dell’attivo ma allo 0,26% dell’attivo ponderato. Si prevede inoltre l’esclusione dalla base imponibile della tassa dei margini di interesse sui titoli di Stato e la possibilità per le banche di scegliere tra il versamento dell’imposta oppure la destinazione a riserva non distribuibile di un importo pari a due volte e mezza l’imposta.
Nel testo del decreto sono confluite anche le disposizioni che permettono al ministero dell’Economia e delle Finanze di acquisire una partecipazione fino al 20 per cento della società Netco della rete fissa di Tim.
Il decreto estende da cinque a 10 anni il lasso temporale entro il quale una grande impresa, beneficiaria di una agevolazione pubblica, dovrà rimanere in Italia se vuole mantenere il sussidio. L’uscita anticipata comporterà la perdita dei benefici ottenuti e sanzioni fino a quattro volte la somma ricevuta.
FOTO: ANSA