“Nella nostra previsione l’inflazione dovrebbe assestarsi intorno al 2% entro il 2025 e al momento non vediamo alcun motivo per modificare questa stima”
«Nella nostra previsione l’inflazione dovrebbe assestarsi intorno al 2% entro il 2025 e al momento non vediamo alcun motivo per modificare questa stima. Il punto su cui dobbiamo essere più vigili è l’eventuale escalation del conflitto». Le parole rincuoranti arrivano da Francois Villeroy de Galhau, membro del Consiglio Direttivo della Bce che, durante un’intervista alla radio France Info, ha spiegato che la banca di Francoforte rimane vigile sui prezzi del petrolio alla luce del conflitto in corso tra Israele e Hamas, pur riconoscendo un chiaro trend al ribasso nell’inflazione.
Secondo lui non c’è alcuna giustificazione perché la Bce riprenda il ciclo restrittivo, anzi dovrebbe mantenere i tassi a un livello stabile per tutto il tempo necessario. «Dopo aver aumentato molto i tassi, credo che ora siamo al livello giusto – ha dichiarato. – A meno di un rallentamento o di nuovi dati, non penso sia desiderabile aumentare ulteriormente i tassi della Bce. Dobbiamo essere pazienti, ma anche confidenti, nel rimedio».
Le stesse parole le aveva pronunciate la scorsa settimana.
Ora gli occhi degli investitori sono puntati sulla prossima riunione di politica monetaria in agenda il 26 ottobre.
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