«Le ragioni per un taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea a giugno si fanno sempre più forti mentre l’inflazione dei servizi sta finalmente iniziando a diminuire». E’ quanto ha dichiarato oggi il capo economista della BCE Philip Lane al quotidiano spagnolo El Confidencial. «Sia la stima flash di aprile per l’inflazione dell’area euro che il dato sul Pil del primo trimestre pubblicato rafforzano la mia fiducia che l’inflazione dovrebbe tornare al target in modo tempestivo – ha spiegato. – Quindi, ad oggi, il mio livello di fiducia personale è migliorato rispetto al nostro incontro di aprile». Per Lane comunque dati più cruciali devono ancora essere pubblicati nelle prossime settimane.
Il mese scorso l’inflazione complessiva si è attestata al 2,4% e la BCE prevede che oscillerà attorno a questo livello per gran parte di quest’anno, prima di scendere nuovamente nel 2025.
Lane ha detto che la BCE sarà guidata dalle prospettive europee e che gli effetti combinati delle decisioni prese dalla Federal Reserve saranno “largamente contenuti”. I funzionari terranno d’occhio gli eventi in Medio Oriente.
Le sue parole sono in linea con quanto stimato dagli investitori che attualmente prevedono fra tre e quattro tagli da parte della BCE quest’anno. Si dovrebbe partire a giugno: molti banchieri, tra cui anche la presidente Lagarde, avallano questa tesi.