
Un impatto economico che supera i 30 miliardi di euro secondo l’indagine Coldiretti
Cibo e arte, un binomio che per il turismo italiano è sempre stato una garanzia. Una conferma che arriva anche da un’indagine Coldiretti che pone l’Italia come prima meta del turismo sostenibile anche grazie alle sue 14 milioni di presenze stimate nel 2023. E non solo d’estate. Infatti la presenza di agriturismi e aziende agricole che hanno aperto le loro porte ai turisti, permette di sfruttare anche l’autunno come altra stagione turistica. Magari con un occhio anche al fitness con corsi di equitazione, trekking o semplici percorsi per lunghe passeggiate.
«L’autunno è un periodo dell’anno importante nelle campagne dove – spiega Coldiretti – c’è l’opportunità di assistere alle tradizionali attività come il rito della raccolta dell’uva o delle olive con la possibilità di assaggiare l’olio novello nei frantoi ma anche di passeggiare nei boschi alla ricerca dei porcini, finferli e trombette o di andare a gustare le specialità locali di stagione come il tartufo in Sagre e Feste locali. Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere una delle 25mila aziende agrituristiche presenti in Italia – continua la Coldiretti – è la spinta verso un turismo più sostenibile che ha portato le strutture a incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness».
La voce più rappresentativa, da temo, è quella degli agriturismi presenti in quasi tutti i 5500 piccoli borghi italiani. Il tutto affiancato dall’ormai inseparabile voce dell’enogastronomia con il 92% delle produzioni tipiche nazionali che secondo l’indagine Coldiretti/Symbola è presente proprio nei borghi più piccoli, quelli con una popolazione inferiore ai 5mila abitanti. Un impatto economico che supera i 30 miliardi di euro secondo l’indagine Coldiretti.
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