
Unione Naz. Consumatori: “calo risibile, +1451 euro per coppia con due figli”
Si conferma in leggero calo l’inflazione in Italia. A settembre l’Istat stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua da +5,4% del mese precedente, confermando la stima preliminare.
Rallentano in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,4% a +8,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,9% a +6,6%).
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di un “calo risibile e illusorio“. «La discesa dell’inflazione annua non solo è con il contagocce, ma è pure illusoria. I prezzi, infatti, pur se ormai stellari continuano lo stesso a salire dello 0,2% rispetto ad agosto. Per questo urgono interventi seri per ridurre l’inflazione, ad esempio stracciando l’inutile disegno di legge sulla concorrenza che non fa nulla per le famiglie, prevedendo l’abolizione delle penali per abbandonare le compagnie telefoniche o le offerte indicizzate all’inflazione, proibire Shrinkflation e overpackaging, dare una definizione di prezzo anomalo, rinviare la fine del mercato tutelato dell’energia sia per le famiglie che per i condomini, solo per fare degli esempi», afferma il presidente Massimiliano Dona.
Secondo i calcoli di Unc per una coppia con due figli l’inflazione a +5,3% significa un aumento del costo della vita pari a 1451 euro su base annua. Di questi, nonostante il calo della divisione dei prodotti alimentari e bevande analcoliche, da +9,9% di agosto a +8,5%, ben 654 euro servono solo per far fronte ai rialzi di cibo e bevande, 691 euro per il carrello della spesa a +8,1%, anche questo in consistente riduzione (era +9,4% nel mese precedente). Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 1323 euro, di cui 590 per mangiare e bere, 627 euro per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. «In media per una famiglia la stangata è di 1043 euro, 479 per nutrirsi, 508 euro per la spesa di tutti i giorni. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli con una mazzata pari a 1629 euro, 781 per sfamarsi e 818 euro per il carrello della spesa», conclude Dona.
FOTO: SHUTTERSTOCK