Vivendi ha raccolto diversi pareri legali secondo i quali la vendita del network deve necessariamente passare per l’assemblea straordinaria mentre il gruppo italiano ha ricevuto altri pareri che sostengono basti il vaglio del cda
Il gruppo Vivendi, primo socio di Tim, secondo quanto risulta, ha inviato una lettera al consiglio di amministrazione della società italiana, affermando di essere pronto ad adire le vie legali se l’operazione sulla rete non dovesse passare per l’assemblea straordinaria. Lo confermano alcune fonti vicine al dossier dopo che la notizia è stata anticipata dalla Reuters.
Dossier Tim, spunta ipotesi nuovo confronto con Vivendi e Mef
L’offerta vincolate del fondo americano Kkr sulla rete sarà oggetto del doppio cda di Tim del 3 e del 5 novembre, occasione in cui il board prenderà una decisione su come procedere.
Vivendi ha raccolto diversi pareri legali secondo i quali la vendita del network deve necessariamente passare per l’assemblea straordinaria mentre il gruppo italiano ha ricevuto altri pareri che sostengono basti il vaglio del cda, senza dover necessariamente passare dall’assemblea di soci. Vivendi in assemblea straordinaria avrebbe una minoranza di blocco sull’operazione.
Il gruppo francese, a sostegno della sua tesi, cioè della necessità di un’assemblea straordinaria, ritiene che la vendita della rete cambierebbe l’oggetto sociale del gruppo di tlc.
All’interno del board di Tim, invece, secondo quanto si apprende, c’è chi sarebbe orientato a valutare la possibilità di un’assemblea ordinaria, e non straordinaria, in considerazione del fatto che l’oggetto sociale non cambierebbe e la vendita dell’asset rientrerebbe tra gli atti gestori del consiglio di amministrazione.