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E-commerce italiano vale 54,2 miliardi. Servizi +13%

Giulia Guidi
29 Ottobre 2023
E-commerce italiano vale 54,2 miliardi. Servizi +13%
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Quasi due terzi di questa crescita è spiegata dall’incremento degli acquisti online di servizi, in primis grazie al percorso di ripresa del Turismo e Trasporti (+30%) Gli acquisti e-commerce B2c […]

Quasi due terzi di questa crescita è spiegata dall’incremento degli acquisti online di servizi, in primis grazie al percorso di ripresa del Turismo e Trasporti (+30%)

Gli acquisti e-commerce B2c degli italiani nel 2023 valgono 54,2 miliardi di euro (+13% rispetto al 2022). Da un lato i servizi vivono una “seconda giovinezza”, soprattutto grazie alle performance molto positive del settore Turismo e Trasporti, e il valore degli acquisti online raggiunge i19,2 miliardi di euro (+25%). Dall’altro l’e-commerce di prodotto tocca i 35 miliardi di euro (+8%), una crescita più controllata rispetto agli anni scorsi e in buona parte legata all’inflazione.

Turismo, nel 2023 confermata la ripresa. I valori superano il pre-Covid. Traina l’e-commerce

Secondo quanto riporta un comunicato, sono alcune delle evidenze presentate dall’Osservatorio e-commerce B2c, giunto alla ventitreesima edizione, durante il convegno promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm intitolato “L’eCommerce del futuro? Flessibile e sostenibile“.

“L’eCommerce B2c online in Italia continua a crescere, anche se più lentamente rispetto agli ultimi anni, e ha assunto ormai una rilevanza tale da essere considerato centrale e indispensabile per l’evoluzione del Retail” afferma Alessandro Perego, responsabile scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. “Tuttavia, l’inflazione, i cambi normativi, l’attenzione crescente dell’opinione pubblica e delle istituzioni alla tutela dell’individuo, in qualità di consumatore e lavoratore, rendono necessari continui interventi di trasformazione della catena del valore dell’eCommerce. Oggi la sfida per i merchant è orientata in particolar modo alla flessibilità (per contrastare l’incertezza di contesto e per rispondere rapidamente ai cambiamenti nelle politiche monetarie e nelle abitudini dei consumatori) e alla sostenibilità (per garantire il rispetto dei principi sociali e la salvaguardia dell’ambiente)”.

“Dopo una decisa accelerazione nell’ultimo triennio, il numero di consumatori digitali italiani si è stabilizzato a 33 milioni. Si tratta di una porzione di clienti molto esigenti, che non fa più distinzione tra online e offline ma che chiede un’offerta sempre più personalizzata tanto agli store digitali quanto ai negozi più tradizionali”, commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm. “

Se da una parte i consumatori italiani sono alle prese con le dinamiche di inflazione e incertezza economica – specialmente nel settore alimentare e dei beni durevoli -, dall’altra è bene ricordare che le dinamiche di recessione non impattano direttamente, invece, quei consumatori di beni di lusso e di alta gamma nei settori come il Fashion, il Design, il Food, l’Automotive e la Cosmetica, che rappresentano un fiore all’occhiello per il nostro Paese sul piano internazionale.

È per tutte queste ragioni che le aziende devono poter sviluppare la propria offerta sfruttando due leve chiave per l’export: da una parte, ‘il Made in Italy’ come biglietto da visita per aprire le porte dei mercati esteri, dall’altra il ‘digitale’ come abilitatore per accedervi con maggiore semplicità.

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Nel 2023, l’eCommerce B2c degli italiani vale 54,2 miliardi di euro, oltre 6 miliardi in più rispetto al 2022. Quasi due terzi di questa crescita è spiegata dall’incremento degli acquisti online di servizi, in primis grazie al percorso di ripresa del Turismo e Trasporti (+30%) e dei comparti merceologici aggregati nell’Altro servizi (+8%), come ad esempio il Ticketing per eventi.

I comparti di prodotto più dinamici, con tassi di crescita in linea o superiori alla media (+8%), sono invece ilBeauty (+11%), l’Informatica ed elettronica di consumo (+8%) e l’Editoria (+8%)”. Crescono a ritmi positivi, seppur più contenuti, anche l’Abbigliamento (+7%) e l’Arredamento e home living (+7%) , mentre fatica il Food&Grocery (-0,5%).

Nel 2023 non cambia sostanzialmente la ripartizione del mercato tra eCommerce e fisico in Italia: il tasso di penetrazione dell’online sui consumi totali (online + offline) acquista un punto percentuale e arriva al 13%, con valori diversi nelle componenti di prodotto (11%) e di servizio (17%.

Sebbene i numeri non evidenzino prospettive particolarmente rosee, il digitale è ormai essenziale per il Retail. Dell’eCommerce viene particolarmente apprezzata la capacità di amplificare la relazione tra brand e consumatori e di estendere, in termini spazio-temporali, una visita occasionale e discontinua (in negozio) in una relazione potenzialmente continua.

Le dinamiche dell’eCommerce italiano non sono diverse da quelle del contesto internazionale negli ultimi due anni. Quest’anno,gli acquisti online di prodotto a livello mondiale crescono del +8,9% rispetto al 2022 , ossia pochi punti percentuali in più rispetto all’incremento degli acquisti di prodotto totali (+3,9%). La crescita dell’eCommerce di prodotto è pari al +9% in Cina, al +9% negli USA e al +4% in Europa.

Report europeo sull’e-commerce 2023: crescita +6%

Con particolare riferimento al mercato europeo, gli Stati dove il commercio online di prodotto è più sviluppato sono UK, stabile rispetto al 2022, Germania (+4%), Francia (+5%) e Spagna (+5%), mentre il rapporto tra i consumi online e i consumi totali Retail nei diversi Paesi rimane, invece, costante o acquisisce al massimo un punto percentuale.

I retailer e i merchant eCommerce, in Italia e all’estero, sono aperti verso la sperimentazione di tecnologie di frontiera in grado di migliorare le attività di relazione con il consumatore e di ottimizzare i processi di back-end. Alcuni esempi riguardano il ricorso all’Intelligenza Artificiale per personalizzare la customer experience in fase di navigazione, scelta e acquisto online, il Virtual Try-on per consentire agli acquirenti di testare virtualmente l’esperienza di prova di un prodotto grazie all’uso di fotocamere, o l’Extended Reality per simulare la “fisicità” della visita in negozio anche attraverso i canali digitali, per migliorare le attività di relazione con il consumatore e per ottimizzare i processi di back-end.

Si rileva inoltre una crescente attenzione nello sviluppo di iniziative di sostenibilità sociale e ambientale. Nel primo ambito rientrano azioni di welfare aziendale, progetti per sostenere comunità locali o iniziative umanitarie e attività per supportare la Diversity & Inclusion. Nel secondo, si segnalano progetti soprattutto nella logistica, come l’adozione di packaging riciclato per le spedizioni, l’utilizzo di veicoli elettrici per le consegne ultimo miglio e l’ampliamento della rete di PUDO (Pick Up/Drop Off).

Emergono, infine, modelli di business che propongono uno stile di consumo più consapevole, come il second-hand market che, soprattutto nell’Abbigliamento e nell’Arredamento e home Living, sta modificando la relazione tra brand e consumatore sia offline che online.

Denatalità anche nel commercio: sempre meno le nuove aperture

(foto SHUTTERSTOCK)

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