Il membro del Consiglio direttivo della Bce Peter Kazimir ha respinto le aspettative degli investitori riguardo a tagli dei tassi di interese nella prima metà del 2024. Simkus: “gli attuali livelli restrittivi sono sufficienti”
«Per ora abbiamo concluso la fase dei rialzi dei tassi di interesse». L’ondata di ottimismo arriva da Boris Vujcic, governatore della banca centrale della Croazia ed esponente del Consiglio direttivo della Bce, che in un’intervista rilasciata alla rete televisiva statale HRT1, ha sottolineato che l’inflazione nell’Eurozona sta scendendo e che ci troviamo in un processo di disinflazione.
Vujcic ha detto di essere fiducioso nella possibilità che il tasso di inflazione dell’area euro torni al target del 2% entro il 2025.
Di parere opposto è invece il membro del Consiglio direttivo della Bce Peter Kazimir che ha respinto le aspettative degli investitori riguardo a tagli dei tassi di interese nella prima metà del 2024, definendo queste scommesse “completamente fuori luogo”. «Le voci che parlano di fine del ciclo restrittivo dovrebbero tenere a freno i loro entusiasmi – ha affermato. – È troppo presto per dichiarare vittoria e dire che il lavoro è finito».
Il funzionario slovacco ha affermato che l’inflazione rimane elevata e non sarà possibile dire che i rialzi sono terminati almeno fino a marzo. «Un ulteriore stretta – ha aggiunto – potrebbe arrivare, se i dati in arrivo ci obbligheranno a decidere in tal senso. Gran parte delle nostre decisioni passate deve ancora manifestarsi nell’economia reale e attendo con ansia l’aggiornamento di dicembre delle nostre previsioni di inflazione per avere un quadro più chiaro».
Secondo Gediminas Simkus, governatore della Banca centrale lituana e membro del consiglio direttivo della Bce “gli attuali livelli restrittivi sono sufficienti ma l’inflazione è ancora alta e qualsiasi discorso sui tagli è prematuro“.
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