La netta frenata dell’inflazione europea aumenta la convinzione degli investitori che la stretta monetaria stia ormai per esaurirsi e i listini del Vecchio Continente ne approfittano
Le Borse europee chiudono positive trainate dalla frenata dell’inflazione a ottobre, con la sola eccezione di Londra, che ha invece limato lo 0,10%. Vola Milano, con l’indice dei prezzi al consumo in Italia in raffreddamento all’1,8% su base tendenziale, che ha guadagnato l’1,47%. Piu’ caute Francoforte (+0,62%) e Parigi (+0,87%). Appena sopra la parita’ Madrid, che e’ salita dello 0,07%.
La netta frenata dell’inflazione europea aumenta la convinzione degli investitori che la stretta monetaria stia ormai per esaurirsi e i listini del Vecchio Continente ne approfittano per chiudere l’ultima seduta di ottobre in rialzo (anche se il bilancio mensile rimane in passivo).
Alla vigilia della decisione della Fed sui tassi di interesse, e in attesa di novità dal Medio Oriente, i mercati si aspettavano un maggior decisionismo da parte della BoJ nella revisione delle sue politiche espansive. Da qui il tonfo dello yen sceso ai minimi da 15 anni contro l’euro.
Sul mercato valutario, l’euro si indebolisce contro il dollaro a 1,0562 (da 1,0601 ieri in chiusura) ma balza rispetto allo yen a 160,06 (158,22), mentre il rapporto tra il biglietto verde e la divisa nipponica si attesta a 151,53 (149,14), al top da oltre un anno. Il gas frena a 47,7 euro al MWh (-10%), con il petrolio che guadagna leggermente terreno: il Wti di dicembre passa di mano a 82,6 dollari al barile (+0,3%), il Brent stesso mese a 87,8 dollari (+0,4 per cento).
Prosegue la discesa nel listino delle criptovalute, che tocca ora il -0,73%. Recupera, invece, Bitcoin, che si avvicina alla parità, mentre Ethereum perde mezzo punto. Dogecoin crolla a -2,44%.
Come scritto, al termine delle contrattazioni, la migliore, grazie al sostegno delle banche, è Piazza Affari, dove il Ftse Mib porta a casa l’1,47% nonostante il Pil italiano resti stabile. Rimbalzo per Amplifon (+5%) dopo il “rosso” della vigilia in seguito ai conti. Acquisti sugli istituti di credito, da Bper (+3,7%) a Intesa Sanpaolo (+2,3%). +3,3% per Stellantis dopo ricavi sopra le attese e +2,8% per Prysmian grazie a una commessa da 900 milioni di euro negli Usa.
Debole Iveco (-1,2%) che risente di riflesso del calo ordini della concorrente Caterpillar. Fuori dal listino principale salgono le Mfe B (+3,2%) il giorno dopo l’aggiudicazione dei nuovi diritti tv della Coppa Italia.
(foto SHUTTERSTOCK)