L’export del cibo Made in Italy fa segnare un aumento dell’8% nei primi otto mesi del 2023 raggiugendo i 36,2 miliardi di euro in valore
La settimana della cucina italiana nel mondo apre con il record dell’export del cibo Made in Italy che fa segnare un aumento dell’8% nei primi otto mesi del 2023 raggiugendo i 36,2 miliardi di euro in valore nonostante le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi.
Emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero in occasione della presentazione della VIII edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo alla Farnesina.
Presenti il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e il ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida.
Nel corso dell’evento è stata presentata anche l’Accademia della cultura enogastronomica italiana, una iniziativa congiunta di Filiera Italia, Coldiretti e Campagna Amica con il ministero degli Affari esteri per la conoscenza e la promozione del vero made in Italy alimentare nel mondo.
Lo strumento è rivolto ai professionisti e agli operatori del food service, ma anche alle reti estere di rappresentanza e promozione del settore agroalimentare, dalle Università, alle più prestigiose scuole di cucina e alberghiere internazionali, ai buyer e operatori economici, alle ambasciate e reti camerali estere, per far conoscere il vero valore aggiunto dell’enogastronomia italiana, togliere spazio al falso Made in Italy e sostenere la crescita delle esportazioni.
«Una crescita che a fine 2023 – sottolinea la Coldiretti – porterà a superare i 60,7 miliardi dello scorso anno facendo segnare il massimo storico delle esportazioni agroalimentari nazionali. Tra i principali paesi, la crescita più netta per il made in Italy a tavola si segnala in Francia con un aumento del 13,5% delle esportazioni alimentari davanti alla Germania (+11,3%) che resta comunque il principale mercato di sbocco mentre cresce la Gran Bretagna (+11,2%) e preoccupa il calo del 2,5% negli Stati Uniti che sono il principale mercato di sbocco fuori dai confini comunitari secondo Coldiretti. Tra i prodotti il re dell’export, anche se in leggera frenata, si conferma il vino, davanti – continua Coldiretti – a frutta e verdura fresca, ma nel paniere del made in Italy all’estero recitano un ruolo importante anche pasta, formaggi, olio d’oliva e salumi».
(foto SHUTTERSTOCK)